Ecco il giorno fatto dal Signore, rallegriamoci ed esultiamo! E' Pasqua, il Signore ha vinto la morte, è risorto ed è di nuovo in mezzo a noi. Sappiamo tutti il legame che era tra Gesù e Maria di Magdala dopo la sua liberazione dai demòni, quindi è bello che sia stata proprio lei, ad annunciare la resurrezione perché è anche una di quelle donne che, sotto la croce, hanno assisto al tremendo destino di Gesù fino alla sua sepoltura. Che espressione di amore della Magdala... dice il Vangelo: "il primo giorno della settimana, Maria Magdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro." Che coraggio, non ha paura dei morti, scioglie il ghiaccio per entrare nel cimitero. Ma appena si avvicina al sepolcro di Gesù, si accorge subito che c'è qualcosa che non va. Effettivamente la pietra era stata tolta dal sepolcro. Senza indugio andò ad avvisare Simone Pietro e Giovanni, il discepolo che Gesù amava, ad avvisare che hanno portato via il Signore dal sepolcro. "Non sappiamo dove l'hanno posto" ovviamente con questo dettaglio cappiamo che Maria Magdala era insieme ad altre donne, quindi non era sola come appare nei primi versetti. Ma qui Giovanni probabilmente vuol mettere in rilievo quel "non sappiamo" che è proprio il mistero della Risurrezione. La scena della corsa dei due discepoli verso il cimitero è davvero spettacolare, come è dipinta anche nei quadri, il più vecchio fa fatica, invece il più giovane corre e arriva per primo al sepolcro, ma non vi entrò subito perché sapeva che la precedenza spettava al più anziano. Effettivamente all'arrivo Pietro è il primo ad entrare. E dentro la scena è surreale: i teli posati là, e il sudario, che era stato sul suo capo, non posato là con i teli, ma avvolto, in un luogo a parte. L'assenza del corpo di Gesù è così tanto evidente, che anche Giovanni entra, lui, che era arrivato per primo, e lui all'evidenza: "vide e credete". San Paolo nella Risurrezione di Gesù vedeva il destino di ogni cristiano, infatti dice: se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra predicazione e vana la nostra fede." La gioia del Cristo Risorto sia sempre la nostra forza, Amen!
Un anziano diceva: «Non far mai nulla senza pregare e non avrai rimpianti».
I FRATELLI INFERMI Per gli infermi ci sia un locale a parte destinato a tale scopo e un fratello infermiere pieno di timor di Dio, diligente e premuroso. L'uso dei bagni agli infermi si conceda ogni volta che è necessario; ai sani invece, specialmente ai più giovani, si permetta più di rado. Ai fratelli molto malati e ai più deboli si conceda anche di mangiare carne per rimettersi in forze; ma appena si siano ristabiliti, tutti si astengano dalle carni, come di consueto. Quindi l'abate abbia sommamente a cuore che gli infermi non siano trascurati dal cellerario o dagli assistenti; è responsabile lui di ogni mancanza dei discepoli.