Oggi è giorno santo, giorno di silenzio, di astinenza e di digiuno. E tutto questo serve per fermarci davanti a Gesù e contemplarlo nella sua dolorosa Passione che ha sofferto per ognuno di noi. Egli è stato consegnato ai pagani, ai soldati romani, per essere flagellato a sangue e per essere condannato a morte, e alla morte più abominevole come quella della Croce. La sua Madre Addolorata Lo ha seguito, assieme a San Giovanni, passo passo. E lo ha accompagnato fin sul monte Calvario, dove ha partecipato, fino in fondo al suo martirio d’amore e al suo sacrificio. Accompagniamo anche noi spiritualmente questa santa Madre nel cammino della Via crucis del Figlio, la morte per noi, per scontare i nostri peccati. Ella è tuta Addolorata e piangente, e con Lei piange Giovanni, il discepolo amato e le pie donne. I colpi di martello battono, battono i chiodi sulle mani santissime del Signore, per conficcarli al legno della Santa Croce, e poi anche i suoi piedi santi che hanno camminato tanto per annunciare l’amore agli uomini e per andare incontro a chi soffriva. E quelle mani sante, ora sono bloccate e non possono più accarezzare i bambini e benedire e abbracciare nessuno. Ma nello stesso momento sono estese e abbracciano tutti, tutto il mondo, l'universo tra la terra e il cielo. E’ mezzogiorno e tutto tace, si sente solo il singhiozzo della Madre e degli amici santi. Ecco che da oriente sta arrivando una nube nera e, piano piano, arriva fino ad occidente: si fa notte a mezzogiorno e fino alle tre del pomeriggio quando Gesù spirerà e morirà per tutti noi. Gesù è innalzato sulla Croce del mondo, e respira con fatica, affannosamente: dolcemente Egli parla ancora, come suo ultimo testamento d’amore:
“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!”
E poi: “In Verità ti dico: oggi sarai con Me nel Paradiso!
“Donna, ecco tuo Figlio! Ecco tua Madre!
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”
“Ho sete!”
“Tutto è compiuto!”
“Padre, nelle tua mani consegno il mio Spirito!”
Gesù ha pronunciato le sue ultime Sette parole che invocano il perdono e che conducono alla Nuova creazione della "Domenica di Pasqua". E poi riposerà in attesa che finisca questo lungo sabato della storia e giunga finalmente la domenica senza tramonto, quando l'umanità intera entrerà nel suo riposo. "Allora Dio nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro"(Gen 2,2).
L'abba Macario, interrogato su come si debba pregare, rispose: «Non è necessario parlare molto nella preghiera, ma stendiamo sovente le mani e diciamo: «Signore abbi pietà di noi, come tu vuoi e come tu sai". Quando la tua anima è in angustiata, di': «"Aiutami". E Dio ci farà misericordia, perché sa quello che a noi conviene».
I SETTIMANARI DI CUCINA I settimanari che finiscono e quelli che iniziano il turno, la domenica alla fine delle Lodi mattutine, si prostrino davanti a tutti chiedendo che si preghi per loro. Chi esce di settimana dica questo versetto: «Benedetto sii tu, Signore mio Dio» (Dn 3,52), «che mi hai soccorso e consolato» (Sal 85,17); e, dopo che è stato ripetuto tre volte e chi esce ha ricevuto la benedizione, subentra chi inizia la settimana e dica: «O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto» (Sal 69,2); e sia ripetuto anche questo tre volte da tutti ed egli, ricevuta la benedizione, entri in servizio.