Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
25 - 31 Dicembre 2022
Tempo di Natale I, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Sabato 31 dicembre 2022

Te Deum laudamus...

Partendo dalla prima lettura di oggi, l’apostolo rivolge un invito appassionato e pressante alla sua comunità perché viva attenta, vigilante, decisa, l’ultima ora della storia. Queste parole sono valide anche oggi visto che ogni fine segna anche un inizio. Appunto non possiamo vivere quest’ultimo giorno dell’anno senza ricordandoci che c’è Uno, onnipotente che ci ha accompagnato fino a questo momento. Dice infatti il prologo di Giovanni: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità”. Il prologo del vangelo di Giovanni ci vuole ribadire, che Cristo si è fatto come noi per fare strada con noi. La nascita di Gesù ha segnato così la fine della nostra solitudine. E questo perché Dio non è rimasto velato, ma si è rivelato: “Dio, nessuno lo ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è Dio nel seno del Padre, lui lo ha rivelato”. Ecco perché questo fine anno, per noi cristiani, è sempre una memoria del fine. Perché solo aprendo gli occhi allo scopo della vita, alla sua finalità possiamo anche trovare il coraggio di guardare in faccia la fine senza avere paura, ma anzi riuscendo a dire anche ad alta voce il nostro grazie. Il vangelo di oggi ci mette davanti una pagina difficile da interpretare dell’evangelista Giovanni, e lo fa forse per “ricordarci che anche la nostra vita a volte non è di facile decifrazione, eppure essa nasconde in fondo una buona notizia. Vangelo significa “buona notizia”, ed essa lo è anche quando non la capiamo subito, come la nostra vita. O padre, le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. Aiutaci a riprendere il nostro cammino per i sentieri del tempo, nella certezza che tu camminerai sempre al nostro fianco. Amen!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba Giovanni il Nano disse: "Chi è più forte del leone" Eppure, spinto dal ventre cade in trappola e tutta la sua forza viene umiliata".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NON TUTTE LE NORME PER LA PERFEZIONE SONO CONTENUTE IN QUESTA REGOLA

Tu dunque, chiunque tu sia, che ti affretti verso la patria celeste, metti in pratica, con l'aiuto di Cristo, questa minima Regola quale semplice inizio di vita monastica; e allora, con la protezione di Dio, giungerai a quelle cose più alte che abbiamo sopra ricordato: le vette della dottrina e della virtù. A CHI ATTUA QUESTO, SI APRIRÀ IL REGNO DEI CIELI. AMEN.

Cap.73,8-9.