Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Giugno 2022
Tempo Ordinario XII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Sabato 25 giugno 2022

La fede a distanza...

Oggi, dopo la Solennità del Sacro Cuore, la liturgia ci propone una memoria mariana di origine devozionale, istituita da Pio XII, che ci invita a meditare sul mistero di Cristo e della Vergine nella sua interiorità e profondità. Maria, che custodisce la parola e i fatti del Signore meditandoli nel suo cuore (Lc 2,19), è dimora dello Spirito Santo, sede della sapienza (Lc 1,35), immagine e modello della Chiesa che ascolta e testimonia il messaggio del Signore. Lo Spirito Santo che ha preparato il Cuore della Vergine Maria a essere la dimora del Cristo e il tempio vivente di Dio. La grazia porta anche a noi la presenza divina, che ci consacra e ci dà gioia. Essendo una memoria facoltativa lasciamo uno spunto soprattutto per le letture del giorno, della lectio continua del Lezionario quotidiano. Qui leggiamo una delle frasi che è entrata anche nella celebrazione della messa: "io non sono degno... È vero che la malattia genera debolezza nell'essere umano, ma spesso accade che proprio in quello stato con maggiore fiducia ed intensità ci si rivolga a Colui che si è definito medico dei corpi e delle anime. Nel definire la sua missione Gesù dice alle folle: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Questi sono i motivi che ci spiegano quel continuo afflusso di gente malata che da sempre ricorre a Gesù, che lo segue e lo insegue, che cerca di lambire il suo mantello o addirittura di sperimentare quel prodigio tocco di Gesù che guarisce e salva. Oggi è la volta di un servo, che audacemente si accosta a Gesù per mezzo del suo padrone che per lui intercede. La fede vera ed intensa, alimentata anche dall'urgenza della richiesta, non ammette dubbi. La potenza dell'uomo Dio è più forte di ogni male. Quell'intervento del padrone è un bell'ornamento alla preghiera del malato: tutto possiamo chiedere a Dio, ma sempre dobbiamo umilmente rimetterci alla sua santissima volontà. Lo stesso Gesù dinanzi all'agonia nell'orto del Getsemani dirà: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Anche la risposta di Gesù getta luce nel nostro spirito ed alimenta la nostra fiducia: «Và, e sia fatto secondo la tua fede». La nostra guarigione coincide con la volontà di Cristo: Egli afferma: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza». L'invito finale è un velato riferimento al sacramento dell'eucaristia: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito». Ringraziarlo ogni giorno, è un nostro dovere.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse: "quanto più gli atleti fanno progressi, tanto più è forte l'avversario che attacca".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IN MONASTERO NESSUNO ARDISCA DIFENDERE UN ALTRO

Bisogna assolutamente evitare che nel monastero un monaco ardisca difendere un altro o quasi proteggerlo per qualsiasi motivo, anche se fossero uniti da un qualche vincolo di parentela. In nessun modo i monaci osino far questo, perché ne può nascere gravissima occasione di scandalo. Chi trasgredisce questa norma, sia punito molto severamente.

Cap.69,1-4.