Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
03 - 09 Aprile 2022
Tempo di Quaresima V, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Giovedì 07 aprile 2022

I doni di Cristo.

È interessante cercare di mettere insieme gli ammonimenti e le promesse che Cristo ci sta offrendo in questi giorni di immediata preparazione alla santa Pasqua: egli si è definito "Io sono", luce del mondo, acqua che rigenera, risurrezione e vita, verità che rende liberi. Sono le grandi affermazioni che ci sta proponendo come motivi di fede e di salvezza. Sono anche chiari preannunci della sua e nostra risurrezione. La prima sovrana libertà Gesù la conferma già in se stesso, nei suoi comportamenti: egli non tace e non si ritrae dinanzi alla minaccia e alle assurdità dei suoi avversari. La verità va affermata e difesa; per le verità di Dio poi dobbiamo essere pronti anche a rischiare la vita. Egli non dubita di creare scompiglio nelle menti ottuse dei suoi avversari, privi di fede, quando afferma di esistere prima di Abramo e ancor più quando, riprendendo la parola con cui Dio si era manifestato a Mosè, dichiara di essere "Io sono", cioè uguale al Padre nella sua divinità. Come è vero che, senza la fede, tutto ciò che è divino e soprannaturale trascende ogni umana comprensione, per cui tutto ci appare assurdo e ci colma solo di sbigottimento. Ecco perché Gesù è la luce del mondo, luce che irradia in profondità lo spirito dell'uomo, lo adorna del dono della fede e ne esalta e vivifica tutte le potenzialità, elevandole alla serena accettazione di tutto ciò che Egli è e di tutto ciò che ci rivela. L'orgoglio, la presunzione di conoscere, di sapere, di comprendere anche l'incomprensibile alla mente umana, sono il nemico dichiarato della fede. È allora che l'errore attecchisce come gramigna nel cuore dell'uomo e lo rende sterile e schiavo. Quando poi i nostri occhi sono chiusi alla luce di Dio possiamo definirci tranquillamente già morti dentro. Gesù invece ci dichiara: "In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte". Egli parlava evidentemente della morte dello spirito e della vita dell'anima, che trascende la fine del nostro corpo votato alla corruzione. Il nostro compito primario rimane ancora quello di preparare il terreno al seme, sempre buono e fecondo, della Parola di vita.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abba Macario, interrogato su come si debba pregare, rispose: «Non è necessario parlare molto nella preghiera, ma stendiamo sovente le mani e diciamo: «Signore abbi pietà di noi, come tu vuoi e come tu sai". Quando la tua anima è in angustiata, di': «"Aiutami". E Dio ci farà misericordia, perché sa quello che a noi conviene».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I SETTIMANARI DI CUCINA

I settimanari che finiscono e quelli che iniziano il turno, la domenica alla fine delle Lodi mattutine, si prostrino davanti a tutti chiedendo che si preghi per loro. Chi esce di settimana dica questo versetto: «Benedetto sii tu, Signore mio Dio» (Dn 3,52), «che mi hai soccorso e consolato» (Sal 85,17); e, dopo che è stato ripetuto tre volte e chi esce ha ricevuto la benedizione, subentra chi inizia la settimana e dica: «O Dio, vieni a salvarmi; Signore, vieni presto in mio aiuto» (Sal 69,2); e sia ripetuto anche questo tre volte da tutti ed egli, ricevuta la benedizione, entri in servizio.

Cap.35,15-18.