Leggiamo oggi una forte esortazione, un'esortazione di rimanere svegli, vegliare, essere pronti. La fede in Gesù Cristo non è soltanto dimostrata con parole ma richiede una costante e continua attenzione. Essere credenti e cristiani significa vivere sempre in uno stato di "tensione" positiva che ci induce a riflettere su ogni nostra singola azione, non per il solo gusto di... ma in vista di... Non vi è nulla di scontato e predefinito; anche l'osservanza scrupolosa del precetto domenicale non può essere soltanto un'abitudine da inserire nel nostro programma settimanale. Essa richiede sempre attenzione e una predisposizione capace a renderci di volta in volta, di domenica in domenica, di azione in azione, di fioretto in fioretto, sempre leggermente migliori.
La preghiera Lui «sa cosa è bene per noi e ci fa misericordia».
L'UMILTÀ Nel periodo invernale, cioè dal principio di novembre fino a Pasqua, ci si alzi, secondo una valutazione ragionevole, all'ottava ora della notte, in modo da dormire un po' più della metà della notte e levarsi a digestione compiuta. Il tempo poi che rimane dopo le Vigilie, i fratelli che hanno bisogno di imparare qualcosa del salterio o delle letture, lo dedichino a questo. Da Pasqua invece fino al principio di novembre, l'orario venga regolato in modo tale che, dopo l'Ufficio vigiliare, lasciato un brevissimo intervallo in cui i fratelli possano uscire per le necessità naturali, seguano subito le Lodi mattutine che devono celebrarsi alle prime luci dell'alba.