Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
11 - 17 Luglio 2021
Tempo Ordinario XV, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Sabato 17 luglio 2021

Gesù e i farisei...

La ferocia dei farisei contro Gesù non si placherà mai. La verità che egli ha portato, la liberà dei figli, della quale egli è il Profeta, li dà fastidio. Ieri abbiamo sentito lo scandalo per aver strappato qualche spiga nel giorno di sabato. Anche oggi cercano di toglierlo di mezzo, di chiudere la sua bocca. E Gesù, proprio come il servo mite ed umile, non contende ma si fa da parte, si allontana. E' mite il Figlio di Dio che guarisce tutti. Compie veramente la figura del servo di Dio, che non oppone resistenza con la violenza, ma con la mitezza del servo sofferente di Isaia, del quale egli dice: Lo Spirito del Signore è sopra di me, mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, per rimettere in libertà gli oppressi. Non è facile mettersi da parte, specie quando crediamo di aver ragione, di stare nel giusto, di aver usato i carismi ricevuti secondo la volontà di Dio. Forse i destinatari della nostra carità non ne erano degni... allora scuotiamo la polvere dei nostri piedi ma con amore e non con disprezzo verso di loro e andiamo a fare la carità a coloro che hanno il cuore più aperto e gli occhi dell'anima più puliti, sapendo che tutto ha il suo tempo e il suo percorso. Ancora oggi, noi Cristiani, crediamo e preghiamo perché coloro ai quali per primi era rivolto l'annunzio della Buona novella capiscano e credano nella grande novità, nel grande compimento dell'antica promessa, portata al mondo da Gesù, Figlio di Dio.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse abbà Longino: «Da' il sangue e ricevi lo Spirito»

Non nel senso letterario ma figurativo. Donati completamente alla ricerca di Dio e riceverai i doni dello Spirito.

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALE DEVE ESSERE L'ABATE

Quando dunque uno assume il titolo di abate, deve guidare i suoi discepoli con un duplice insegnamento: cioè, tutto quello che è buono e santo mostrarlo più con i fatti che con le parole; in modo da proporre con le parole i comandamenti del Signore ai discepoli più maturi, invece ai duri di cuore e ai più rozzi mostrare con il suo esempio i precetti divini. Quanto poi avrà indicato ai suoi discepoli come contrario alla legge di Dio, dimostri con la sua condotta che bisogna evitarlo, perché non gli accada che, mentre predica agli altri, non sia trovato riprovevole proprio lui (cf. 1 Cor 9,27), e che un giorno Dio non debba dirgli a causa dei suoi peccati: «Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che detesti la disciplina e le mie parole te le getti alle spalle?» (Sal 49,16-17); e ancora: «Tu osservavi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, ma non ti sei accorto della trave che era nel tuo» (Mt 7,3).

Cap.2,11-15.