Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
23 - 29 Maggio 2021
Tempo Ordinario VIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Martedì 25 maggio 2021

Noi abbiamo lasciato tutto...

Non si può dubitare della convinzione sincera di Pietro nell'affermare che "ha lasciato tutto". Seguire prontamente Gesù è stato certamente un atto di amore e di fiducia nel maestro... Tuttavia "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare". Il Signore è esigente e ci vuole votati totalmente alla sua causa. Per questo è necessario che sappiamo valutare le nostre forze. Ci dice un santo dottore: "Non lascia nulla chi non lascia se stesso". Pietro e gli apostoli sono ancora bramosi dei primi posti... Urge la necessità di non farci ingannare dalle apparenze e dal sottile rifiorire dell'egoismo che è così difficile a morire! Anche se il Signore accoglie come vero quanto afferma Pietro, forse non sarebbe fuori posto un po' di umiltà e di timore quando facciamo le nostre assicurazioni di fedeltà agli impegni presi, sia come anime consacrate sia come discepoli del suo vangelo. L'adesione piena alla volontà del Signore dovrebbe guidare tutte le nostre scelte, anche quando ciò comporta la rinuncia ai nostri programmi di vita. Alla supremazia del Signore ci richiama anche il Siràcide quando dice: "Non presentarti a mani vuote dinanzi al Signore!" Non perché egli abbia bisogno di qualche cosa: tutto è suo. Ma la creatura ha il dovere di riconoscere che tutto ciò che è e che ha, è dono gratuito della benevolenza del Creatore. Da qui la riconoscenza e il ringraziamento, che è sempre da rinnovare.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Hor disse al suo discepolo: Bada di non portare mai in questa cella le parole di un altro.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI

Allora se, dopo matura riflessione, promette di osservare tutto e di obbedire a ogni comando che riceverà, sia accolto nella comunità, ben sapendo che anche l'autorità della Regola stabilisce che da quel momento non gli è più lecito uscire dal monastero, né scuotere il collo dal giogo della Regola che in sì lungo periodo di riflessione era libero di rifiutare o di accettare.

Cap.58,14-16.