Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
09 - 15 Maggio 2021
Tempo di Pasqua VI, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Martedì 11 maggio 2021

Se non me ne vado, non verrà il Consolatore.

Gesù continua a parlare ai suoi discepoli in un momento difficile. La tristezza che li prende ha due motivazioni. Da un lato stanno comprendendo che il loro Maestro tra poco dovrà affrontare una morte tremenda. Il dolore che provano è grande; infatti umanamente non sapranno reggere a quegli eventi che ora Gesù preannuncia. Provano anche una disillusione rispetto a tanti progetti che si erano costruiti nelle loro menti. La perdita del Maestro significa anche l'infrangersi dei loro piani umani di gloria. Tutto questo è vero; ora però vi è in loro un dolore profondo per quello che il loro Signore sta dicendo. I discepoli amano sinceramente il loro Maestro; ma la loro fede non è ancora pura. Pongono i loro desideri prima dei piani di Dio; è un atteggiamento inconsapevole. Nonostante questo il loro amore è sincero ed onesto. Di fronte alle parole di Gesù si scatenano nei loro cuori diversi sentimenti e paure maggiori. Gesù preannuncia anche momenti dolorosi e di difficoltà. La promessa dello Spirito Santo di Gesù vuole garantire, per i discepoli una presenza efficace che li possa aiutare in questo passaggio difficile. Lo Spirito di Dio è Spirito di Amore che prolunga la missione di Cristo nella verità e nella pace. Gesù è ancora presente; non con il suo Corpo fisico ma nel Corpo della Chiesa e nel Corpo eucaristico. È presente nella Parola che spezziamo insieme. Lo Spirito Santo che agisce è segno di presenza efficace e reale di Cristo. La Chiesa è la realizzazione della promessa di Dio. Partecipiamo alla vita della Chiesa, nei sacramenti e nei servizi di carità, per rendere efficace questa presenza.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba disse: Malvagità non caccia affatto malvagità; se uno ti ha fatto del male, tu fagli del bene, per distruggere la sua malvagità con le tue opere buone.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI

Tutti gli ospiti che sopraggiungono siano accolti come Cristo, poiché egli dirà: «Ero forestiero e mi avete ospitato» (Mt 25,35). E a tutti si renda l'onore dovuto, soprattutto ai fratelli nella fede (Gal 6,10) e ai pellegrini. Non appena quindi viene annunziato un ospite, subito gli vadano incontro il superiore e i fratelli con tutte le premure suggerite dalla carità; prima si preghi insieme e poi ci si scambi il segno della pace. Questo bacio di pace appunto non sia mai dato prima di aver pregato insieme, per evitare le illusioni diaboliche. Nel modo stesso di salutare si dimostri la più grande umiltà verso tutti gli ospiti che arrivano o che partono: col capo chino o con tutto il corpo prostrato a terra si adori in essi Cristo, perché è lui che viene accolto.

Cap.53,1-7.