Davvero i pensieri di Dio non sono come i nostri, i suoi calcoli sono molto, molto diversi. La ragione principale sta nel fatto che egli vede con gli occhi della sapienza infinita che scruta i cuori e l'intimità dei nostri sentimenti. I nostri calcoli invece sono spesso fatti di numeri e di visioni superficiali o ancor peggio con giudizi temerari. Gesù osserva i ricchi che fanno cadere le loro pesanti monete, facendole risuonare nel grande contenitore di rame posto all'ingresso del tempio. Il suono ne indicava anche l'entità. I due spiccioli della povera vedova erano caduti quasi muti e neanche gli uditi più sensibili avrebbero potuto percepirne l'eco. Lo sguardo di Gesù su quella vedova si posa con compiacenza. «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti». Egli non ha ascoltato e valutato il tintinnio delle monete, ma ha visto le generosità del cuore: «Questa nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere». Ecco le generosità vera, senza calcolo, offerta con amore. È facile per i ricchi dare ciò di cui sovrabbondano. Il povero invece avrebbe mille motivi per trattenersi qualcosa. Dare tutto è da eroi!
Uno degli anziani disse: Proprio come l'ape, dovunque vada, fa il miele, così il monaco, dovunque vada, se va a fare la volontà di Dio produce sempre la dolcezza delle opere buone.
NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI Se egli promette di perseverare nella sua stabilità, dopo due mesi gli si legga di seguito questa Regola e gli si dica: «Ecco la legge sotto la quale tu vuoi militare: se puoi osservarla, entra; se non puoi, va' pure via liberamente». Se rimane fermo nella sua decisione, lo si riconduca nel suddetto locale del noviziato e di nuovo sia messa alla prova in tutto la sua pazienza. Passati sei mesi, gli si rilegga la Regola, affinché sappia che cosa abbraccia. E se ancora persevera, dopo altri quattro mesi gli si rilegga di nuovo la Regola.