SAN SILVESTRO ABATE, Fondatore del nostro Ordine. La liturgia della Parola che viene proposta in occasione delle celebrazioni dei Santi ci offre la migliore sintesi della loro vita e ciò appare molto logico se pensiamo che la santità, in qualsiasi epoca e da chiunque sia stata vissuta, è sempre l’incarnazione del Vangelo e la pratica eroica di tutte le virtù cristiane. Ecco allora che per San Silvestro Guzzolini ascoltiamo quell’interrogativo di Pietro che ci ricorda il coraggio di tutti coloro che hanno lasciato tutto per seguire il Signore. Proprio in quel “tutto” sta il segreto degli eroi, e sicuramente anche di San Silvestro. Egli ha lasciato umane ricchezze, una probabile carriera, onori già a portata di mano e quanto la vita già gli offriva generosamente. Vivere invece la solitudine in una grotta, le aspre penitenze, darsi anima e corpo al Signore senza riserva per il nostro Fondatore significa conquistare la vera ricchezza. E non soltanto per se, ma per quanti vorranno imitarlo nello stesso genere di vita, fino ai nostri giorni. Egli, illuminato dalla sapienza divina, sa che deve percorrere aspri sentieri e attraversare il deserto; sa bene che per essere di Dio, come viene rivelato a Elia, bisogna dotarsi di una forza speciale e nutrirsi di un cibo speciale. Anche Silvestro da una suadente voce materna ha sentito ripetersi l’invito “prendi e mangia!”. Ha ricevuto dalle mani della Madre celeste l’Ostia santa e ha trovato da quel cibo la forza per andare oltre il deserto, per inoltrarsi nella via luminosa della santità. È la via che ancora è efficace per ogni cristiano, la via che ci unisce sempre più al nostro divin Redentore dotandoci di salutare energia spirituale. Se accolto anche noi con San Paolo e con San Silvestro possiamo dire con grande gioia. “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me!”. È la migliore garanzia di cui si sono dotati i santi valida sempre e per tutti. La visione nella fede della risurrezione e del premio finale scandita da Gesù nel Vangelo, ci incoraggia a seguire senza indugi la via dei santi. Ci è di ulteriore conforto la certezza che questi gloriosi eroi che ci hanno preceduto non solo ci hanno indicato la via, ma sicuramente intercedono per noi per facilitarci il conseguimento della stessa mèta. San Silvestro Abate, in modo speciale chiede per tutti noi, per tutti voi quelle grazie che più ci urgono.
Il Padre Daniele disse: "Quanto più fiorisce il corpo, tanto più si estenua l'anima, e quanto più si estenua il corpo tanto più fiorisce l'anima".
NORME PER L'ACCETTAZIONE DEI FRATELLI Se possiede delle sostanze, o le distribuisca prima ai poveri, oppure le ceda al monastero con un atto pubblico di donazione, senza riservare per sé nulla di tutti i suoi beni, poiché sa che da quel giorno egli non potrà disporre nemmeno del proprio corpo. Subito dopo sia svestito dei propri abiti e rivestito con quelli del monastero. Tuttavia gli indumenti di cui è stato spogliato siano conservati nel guardaroba, perché se un domani, cedendo alle istigazioni del diavolo, egli dovesse - non sia mai! - uscire dal monastero, allora venga svestito degli abiti del monastero e mandato via. Però la sua carta di professione, che l'abate prese dall'altare, non gli si restituisca ma si conservi nel monastero.