Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
29 Settembre - 05 Ottobre 2019
Tempo Ordinario XXVI, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Venerdì 04 ottobre 2019

Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.

Un brano meraviglioso per la festa di San Francesco, piccolo per eccellenza. La benedizione di Gesù verso il Padre, riportata nei Vangeli, è un momento importantissimo nella sua missione. Essa contiene una profonda rivelazione del Padre. La benedizione del Figlio parte dalla sua umanità ma rivela la divinità di Gesù; è una benedizione che contiene una sua sobria solennità. Si manifesta non la solennità umana, determinata da apparati costosi, ma divina nella rivelazione ai semplici ed ai piccoli. Il Figlio rivela allora la vera essenza del Padre. In questa rivelazione, Gesù, si mostra in qualche modo della stessa natura del Padre, ammettendo una reciprocità di conoscenza che si spiega solo nel mistero trinitario. Proprio in questa assunzione trinitaria, la benedizione di Gesù, rivolta al Padre, si riflette immediatamente su di noi e per noi. Come ogni preghiera che esce dalla bocca di Gesù, essa è un vero ringraziamento di lode che si traduce in un invito alla conversione. Gesù ringrazia e benedice il Padre e lo rivela nei piccoli e nei semplici ma si rivolge in realtà a tutti noi. L'invito per noi è diventare piccoli e semplice perché anche per noi vi sia, nel Figlio, la rivelazione dell'Amore del Padre. La conoscenza non è solo una facoltà mentale ma nella prospettiva biblica assume una valenza che coinvolge la nostra esperienza di amore; amore vero e sincero, il fondamento della vita cristiana.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano diceva: «Fuggite l'amore che ispirano le cose periture perché passa con loro e perisce con loro».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

SE TUTTI DEVONO RICEVERE IL NECESSARIO IN MISURA UGUALE

Sta scritto: «Veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno» (At 4,35). Con questo non vogliamo dire che si facciano preferenze di persone - non sia mai! - ma che si tenga conto delle infermità dei singoli; così chi ha minori esigenze ringrazi Dio e non stia di malumore; chi invece ha maggiori necessità si umili per la sua debolezza e non si insuperbisca per l'attenzione che gli viene usata; e così tutte le membra saranno in pace. Soprattutto non compaia per nessuna ragione, in alcuna parola o altro gesto, il male della mormorazione. E se qualcuno sarà trovato colpevole di questo, sia sottoposto a una punizione molto rigorosa.

Cap.34,1-7.