Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
22 - 28 Settembre 2019
Tempo Ordinario XXV, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Mercoledì 25 settembre 2019

Li mandò ad annunziare il regno di Dio...

Nel Vangelo di Luca con il capitolo nono si sta per entrare nella fase determinante della missione di Gesù. Egli sta per intraprendere il viaggio verso Gerusalemme con il quale si compierà il suo Mistero Pasquale. In un momento decisivo della sua missione, Gesù cambia registro. Comincia a formare un gruppo di persone; vuole formare una vera comunità, composta da quei Dodici che Egli stesso aveva prescelto tra i discepoli perché potessero assumere delle responsabilità specifiche. Sono gli apostoli ai quali Gesù chiede, come percorso formativo, delle rinunce precise che sono in realtà la necessità di un cambiamento di vita. Le istruzioni che Gesù dona loro non tratteggiano un ideale irraggiungibile e non si presentano come un qualcosa di indefinito e di teorico, che non può essere realizzato per i limiti umani. Dietro queste istruzioni leggiamo proprio il vero modello ispiratore. Gesù tratteggia, con le prescrizioni che leggiamo nel Vangelo di oggi, il suo Volto. La chiamata al discepolato ora impegna realmente i Dodici; non possono seguire più Gesù senza cambiare interiormente e cambiare la propria vita. Gesù sta preparando la sua Chiesa e, fin dal principio, vuol mettere in evidenza che Egli ne è la vera origine e la vera fonte ispiratrice. La Chiesa, chiamata a proseguire e diffondere l'opera salvifica del Mistero Pasquale, può realizzare questo solo ispirandosi, in ogni suo atteggiamento a Gesù stesso. La Chiesa, nei suoi diversi ruoli e con le specifiche responsabilità, è chiamata a proseguire il messaggio di salvezza e l'annuncio che Gesù aveva reso visibile sulla terra con la sua predicazione. Le istruzioni apostoliche non sono semplicemente una esigenza morale per il saper condividere, nel tessuto sociale, i beni terreni che abbiamo a disposizione ma rappresentano proprio l'anelito di ogni cristiano di sentirsi come membri veri e vivi della chiesa di Cristo. Con il Vangelo della missione apostolica siamo, oggi invitati a riflettere sulla nostra vera appartenenza alla chiesa, sperando che non si limiti alla frequentazione domenicale del precetto eucaristico.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abate Amun disse: «Sopporta ogni uomo come Dio ti sopporta».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME L'ABATE DEVE ESSERE PREMUROSO VERSO GLI SCOMUNICATI

L'abate dunque deve avere la più grande premura e preoccupazione con ogni accortezza e diligenza per non perdere nessuna delle pecore a lui affidate. Sappia che si è assunta la cura delle anime inferme, non il dominio su quelle sane; e tema la minaccia del profeta per bocca del quale il Signore dice: «Ciò che vedevate grasso, lo prendevate; ciò che invece era debole, lo gettavate via» (Ez 34,3-4). E imiti il gesto di tenerezza del buon pastore il quale, lasciate sui monti le novantanove pecore, andò alla ricerca di quell'unica che si era smarrita; ed ebbe tanta compassione della sua debolezza che si degnò di caricarsela sulle sue sacre spalle e così riportarla al gregge (cf. Lc 15,4-5).

Cap.27,5-9.