Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
14 - 20 Luglio 2019
Tempo Ordinario XV, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Martedì 16 luglio 2019

Salvato per essere salvatore.

Con la prima lettura tratta dal libro dell'Esodo inizia la storia di Mosè, salvato dalle acque del Nilo, per l'intervento provvidenziale della figlia del faraone. Dopo lo slattamento, egli vive ed è educato nella corte del faraone... ma quando viene a conoscere la sua vera origine, ha il coraggio di rinunciare ai privilegi che la sua posizione gli riserva, per sentirsi solidale con il suo popolo, oppresso ingiustamente da leggi razziali. In questa solidarietà con il suo popolo disprezzato vediamo una figura della kènosi, dell'annientamento del Figlio di Dio che, nascondendo la sua divinità, si fa simile a noi, poveri peccatori, in tutto, eccetto nel peccato. Ma il popolo ebreo non è pronto a intraprendere il cammino della libertà; per cui Mosè, dopo aver dimostrato il suo zelo per difendere un connazionale maltrattato ingiustamente da un egiziano, deve scegliere la via dell'esilio per salvare la propria vita. Quante rassomiglianze con Gesù che non viene accolto dalla sua gente... fino a decretarne la morte... Questa condotta sorda ai richiami del Signore, interessa anche la vita di ciascun di noi... Gesù ci richiama a questa responsabilità rimproverando le città di Còrazin, di Betsàida e di Cafàrnao dove tanti segni, compiuti dalla sua bontà e onnipotenza, non sono riusciti a convincere gli animi della popolazione a convertirsi al meglio... Chi ha più ricevuto si prepari a rendere di più... Non potrebbe essere un avvertimento anche per noi che viviamo al centro della cristianità e che tanto abbiamo avuto dalla grazia del Signore a differenza di altri popoli che vivono ai margini della Chiesa?


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Una parola non è possibile adesso – constata tristemente un padre del deserto. Quando i fratelli interrogavano gli anziani e facevano ciò che questi dicevano, Dio provvedeva per loro come dovevano parlare. Ma ora, poiché chiedono e non fanno ciò che odono, Dio ha tolto dagli anziani il dono della parola; e non sanno cosa dire, perché non vi è chi metta in pratica»


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALE DEVE ESSERE L'ABATE

Sappia pure l'abate che il padre di famiglia ascriverà a colpa del pastore quanto di minor bene avrà trovato nel suo gregge. Sarà scusato, il pastore, soltanto se avrà usato ogni diligenza verso un gregge turbolento e disobbediente e avrà applicato tutti i rimedi alla loro cattiva condotta; allora, assolto nel giudizio divino, potrà dire col profeta: «Non ho nascosto la tua giustizia in fondo al cuore, la tua fedeltà e la tua salvezza ho proclamato (Sal 39,11); ma essi mi hanno deriso e disprezzato» (Is 1,2 Volg.). E allora per le pecore ribelli alle sue cure ci sarà alla fine quale castigo la morte.

Cap.2,7-10.