Continuiamo con la storia sacra. Giacobbe è in viaggio verso Canaan. È preso dal timore del fratello Easù che ancora, dopo tanti anni, non accetta di essere stato derubato della benedizione paterna. Rimane solo nella notte e un uomo lotta con lui fino allo spuntar del giorno: Prima di lasciarlo chiede e ottiene la sua benedizione. Il suo antagonista, l'angelo del Signore, lo chiamerà "Israele" perché è stato forte contro Dio e contro gli uomini. Così si sente ormai sicuro di poter affrontare e calmare il risentimento del fratello... La nostra lotta con il Signore avviene quando ci sentiamo in contrasto con la sua volontà... Vorremmo che egli si piegasse ai nostri desideri e alle nostre attese... Diventeremo vittoriosi però non quando saremo riusciti a fare la nostra volontà, ma solo quando avremo piegato noi stessi, il nostro orgoglio... a ciò che Dio permette nella nostra vita. Andremo zoppi anche noi, come Giacobbe colpito nel nervo sciatico... ma avremo la certezza della benedizione del Signore e di aver superato le suggestioni di paura e di sfiducia del demonio. Avremo l'animo aperto alla confidenza nella buona novella che Gesù annunzia in tutti i villaggi portando ovunque speranza e certezza della sua presenza anche mediante gli operai della vigna che egli non le lascerà mancare...
«Un uomo attraversò terre e mari per verificare di persona la fama straordinaria di un grande maestro. "Che miracoli ha operato il vostro maestro?", chiese a un discepolo. Egli rispose: "C'è miracolo e mi-racolo. Nel tuo paese è considerato un miracolo che Dio faccia la volontà di qualcuno. Da noi, invece, è considerato un miracolo che qualcuno faccia la volontà di Dio"».
PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO Perciò dobbiamo disporre anima e corpo a militare nella santa obbedienza ai suoi precetti. E per quello che non è possibile alla nostra natura, chiediamo a Dio che si degni offrirci l'aiuto della sua grazia. E se vogliamo evitare le pene dell'inferno e giungere alla vita eterna, finché ci è ancora permesso mentre siamo in questo corpo (2 Cor 5,6) e abbiamo la possibilità di compiere tutto ciò durante questa vita di luce, corriamo e operiamo adesso quel che ci può essere utile per l'eternità.