Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
16 - 22 Dicembre 2018
Tempo di Avvento III, Colore rosa
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Giovedì 20 dicembre 2018

La Serva del Signore.

La Salvezza è entrata nella nostra casa. Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. La trasfigurazione dell'universo ha avuto inizio con il “Fiat”, il “Sì” di una fanciulla, di una vergine al Suo Dio. Un umile villaggio, un umile casa, un'umile creatura, un umile fìat, ma di immenso amore, di totale abbandono, e di gioia senza confini, perché era la Volontà del Dio Amore. E la Fede di Maria che è la Fede della Chiesa ci ha generati a Nuova Vita, alla Vita vera, Eterna. Sarà anche il nostro “fìat” quotidiano che ad essa ci introdurrà per un possesso senza fine. Nella Colletta preghiamo: fa che aderiamo umilmente al tuo volere, come la Vergine aderì alla tua parola, e Il Vangelo ci narra come avvenne questa adesione. Preghiamo per la nostra adesione individuale al volere di Dio, per il nostro “Fìat” personale; ma anche e sempre il “Fìat” della Chiesa intera e della nostra chiesa e comunità. Il Natale non è un evento solo di devozione personale, ma un evento salvifico per tutta la comunità umana. Più viva e forte è la nostra fede, più viva e forte sarà la chiesa e la nostra comunità particolare o religiosa. Preghiamo che il segno del Natale diventi sempre più la realtà del Dio-con-noi, nella nostra vita personale, e nella nostra vita collettiva, che Egli regni per sempre sulla nostra casa, e il suo regno non abbia mai fine. O chiave di Davide, che apri le porte del Regno dei cieli: vieni, e libera chi giace nelle tenebre e nell'ombra della morte.


O chiave di Davide,
che apri le porte del Regno dei cieli:
vieni, e libera chi giace nelle tenebre del male.

Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abba disse: "non vi è virtù così grande come il non disprezzare".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

I PORTINAI DEL MONASTERO

Alla porta del monastero sia posto un fratello anziano saggio, capace di ricevere e dare una risposta e la cui età avanzata non gli permetta di andar vagando qua e là. Il portinaio deve avere la sua cella vicino alla porta, perché chi arriva al monastero trovi sempre uno pronto a dare una risposta. E appena qualcuno bussa o un povero chiama, egli dica subito Deo gratias oppure Benedic; e con tutta la dolcezza suggerita dal timor di Dio dia la risposta prontamente con fervore di carità. Se il portinaio ha bisogno di aiuto, gli si dia un fratello più giovane.

Cap.66,1-5.