Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
29 Aprile - 05 Maggio 2018
Tempo di Pasqua V, Colore bianco
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Sabato 05 maggio 2018

Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti dal mondo...

Gesù parla ancora ai suoi apostoli. Siamo sempre nel cenacolo, la sera che precede il suo arresto. Il momento è difficile e Gesù si rivolge direttamente agli apostoli. Ricorda loro la chiamata e quindi il motivo della loro presenza accanto a Lui in questo momento. Gesù ha scelto loro e non loro Gesù. È un messaggio preciso in questo momento. Nel Cenacolo si stanno compiendo i voleri del Padre; non si stanno realizzando i desideri umani degli apostoli. Gesù chiama per realizzare i suoi piani eterni, non perché si compissero le aspettative politiche del popolo di Israele. La chiamata è quindi cambiamento di vita; significa conversione completa a Gesù, è cambiare la direzione della propria vita. È una scelta che divide i piani umani da quelli divini. L'odio che gli apostoli si attireranno nasce proprio da questa differenza. La non accettazione del piano di amore di Gesù significa proprio la nascita di nuovo odio. Leggiamo per la nostra vita un qualcosa di più. La chiama di Gesù è scelta di Dio. È un dono che rende preziosa la vita. È elezione nel senso più puro della Parola. La qualità identifica la chiamata divina. Qualità di amore e donazione completa. Ciò può essere realizzato in tutti i nostri stati di vita. È un impegno che è preziosità dell'amore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse ancora l'Abba Macario: Se volendo rimproverare qualcuno sei indotto alla collera, soddisfi una tua passione; non perdere te stesso per salvare un altro.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO

In giorno di domenica tutti si dedichino alla lectio, eccetto chi è occupato nei vari servizi. Se poi un fratello è così svogliato e indolente che non voglia o non possa studiare o leggere, gli si dia qualcosa da fare, perché non rimanga in ozio. Ai fratelli infermi o di gracile costituzione si assegni un lavoro o un mestiere tale che non li faccia stare in ozio, ma allo stesso tempo non li opprima con l'eccessiva fatica costringendoli a rinunciarvi; la loro debolezza deve essere tenuta in considerazione dall'abate.

Cap.48,22,25.