La pace è il vero dono di Cristo Risorto. È la sua pace, dono del suo amore. Non è la pace umana che è frutto di equilibrismi per vincere e domare le diverse spinte egoistiche. È pace vera, indice di apertura, disponibilità verso l'altro. Non è la pace come assenza di guerra. È la pace che nasce da una autentica tensione interiore che aspira ai beni più grandi. Non è la pace che diventa assenza di qualsiasi spinta emotiva per il "quieto vivere". È la pace ch'è rispetto ed accoglienza verso i più deboli. Non è la pace che vuole dimostrare in modo arrogante la propria superiorità. È questa la pace che Gesù ci vuole donare con la sua risurrezione. Sarà un dono vero perché Egli, accettando e non subendo la Passione, vuol dimostrare il suo amore verso il Padre e verso di noi. Il mistero dell'amore di Dio che si realizza in Cristo è il cuore vero della sua pace. Per questo è il dono del Cristo Risorto perché è frutto della sua Morte e Resurrezione. La Pace di Cristo è dono di amore totale e completo. Nella nostra vita ricerchiamo questa pace, vera e totale. È impegno che significa disponibilità ed umiltà. La pace, la vera pace, deve essere costruita nei nostri cuori per realizzarla come istituzione anche sociale e politica, basata sulla vera giustizia.
L'Abba Antonio disse: Come i pesci, se restano per lungo tempo a secco, muoiono, così anche i monaci, se restano a lungo fuori della cella o si trattengono con la gente profana, vengono distolti dalla meditazione che si sono prefissi.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO Dal 1° ottobre fino all'inizio della Quaresima si dedichino alla lectio sino a tutta l'ora seconda; all'ora seconda si celebri Terza e poi sino a nona tutti si occupino nei lavori loro assegnati. Al primo segnale dell'ora Nona ognuno lasci il suo lavoro e si tenga pronto per il secondo segnale. Dopo il pasto poi si dedichino alla lectio o allo studio dei salmi.