Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
11 - 17 Marzo 2018
Tempo di Quaresima IV, Colore rosa
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Mercoledì 14 marzo 2018

Ignari dell’Opera di Dio.

Con un discorso non di facile ed immediata comprensione Gesù sta proclamando la sua divinità, sta delineando la sua missione, sta parlando di un' “opera”, che trascende l’umana intelligenza e può essere compresa solo alla luce della fede. Una fede che i suoi avversari di sempre rifiutano categoricamente perché accecati dall’orgoglio e dall’invidia. La sua “opera” è voluta dal Padre, è una manifestazione evidente del suo amore e della sua infinita misericordia. Cristo è l’inviato e si ergerà come salvatore del mondo, ma anche come giudice per coloro che lo rifiutano colpevolmente. Preannuncia la “meraviglia” della sua gloriosa risurrezione, che dovrà servire a convincere il mondo intero che Egli è venuto come redentore. Il passaggio dalla morte alla vita sarà il segno per tutti della novità di Cristo, la fine del giudizio che darà spazio all’amore. Perfino i monti udranno la voce del Figlio di Dio, ma alcuni resteranno sordi anche a quella voce! Viene da chiedersi ancora oggi quanta sordità pervada il nostro mondo, quanti ancora ignorano Cristo o, pur conoscendolo, restano estranei alla sua opera. Quanti confidano solo nelle proprie opere, ritengono di salvarsi da soli e di poter in qualche modo risorgere con le proprie forze! Il grande peccato del mondo è ancora l’ignoranza del Cristo, la grande angoscia deriva ancora dalle ataviche paure della morte e dalla mancanza di amore; eppure egli è venuto, è morto, è risorto: ha compiuto fino in fondo l’opera che il Padre gli aveva affidato. Che non si sia ancora placato il grido di morte che cominciarono a scandire già i suoi contemporanei? Eppure abbiamo un bisogno irrefrenabile di vita vera.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Amare è far esistere l'altro, forse è ascoltarlo invece di parlare, ricevere da lui invece di voler dare. Forse egli aspetta che io abbia bisogno di lui».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI

Ai Vespri si cantino ogni giorno quattro salmi, a partire dal 109 fino al 147, eccettuati quelli che si devono utilizzare per altre Ore, cioè dal salmo 117 al 127 e inoltre il 113 e il 142; tutti gli altri si dicano ai Vespri. E poiché verrebbero a mancare tre salmi, si devono dividere della serie suddetta i più lunghi, cioè il 138, il 143 e il 144; invece il salmo 116, dato che è molto breve, si unisca al 115. Stabilito così per i Vespri l'ordine dei salmi, tutto ciò che rimane, cioè la lettura, il responsorio, l'inno, il versetto e il cantico si compia come abbiamo indicato sopra.

Cap.18,12-18.