Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Febbraio 2018
Tempo Ordinario V, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Sabato 10 febbraio 2018

Sento compassione per questa folla...

Un sentimento nobile di Gesù, pieno di umanità che significa prontezza al servizio ed alla donazione; intende una volontà a guardare l'altro come se stesso e rinunciare alla sua superiorità. È un sentimento umano perché rende Gesù uomo come noi; lo rende partecipe dei nostri dolori e delle nostre sofferenze. È umano, nel senso più nobile e concreto del termine, nel riconoscere l'altro che mi sta di fronte come soggetto dell'amore e non come oggetto da sfruttare. È umano perché esprime la volontà di unire gli uomini in un nuovo legame di solidarietà. È il nobilitare l'uomo come presenza che il valore di un dono alla vita. È, anche, un sentimento divino, perché proviene da Dio. È divino Gesù Cristo poi rende grazie sui sette pani e sui pochi pesciolini. È divino perché Gesù opera il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. È divino perché ci induce a contemplare con maggior profondità il Mistero di Cristo. È la compassione divina che è il preannuncio della sua Passione. Dio sente le nostre passioni, e ci dona la sua Passione. La sua compassione ha questo doppio movimento. Da Dio all'uomo per assumere tutte le passioni umane e dall'uomo a Dio per partecipare alla Sua Passione. È qui, nella compassione umana-divina che troviamo il valore delle nostre celebrazioni eucaristiche che è l'incontro tra Dio e l'uomo; un incontro di amore, di salvezza e di redenzione. Poniamo sull'altare la nostra vita perché possa essere benedetta da Gesù e inserita nel suo progetto di Amore.


Nell'Ordine Benedettino: Santa Scolastica, fest.
(letture proprie)

Marta e Maria
Marta e Maria, in un episodio singolare e suggestivo sono entrambe rivolte al Signore. C'è una differenza tra le due. Maria pone Gesù al centro della sua attenzione, le sta seduta ai piedi in atteggiamento di devota attenzione; conoscendo la sua fede possiamo dire che è veramente in contemplazione per adorare il suo Signore. Maria vuol cibarsi delle Parole del Signore, sa che di esse può vivere. Marta gira attorno al Signore. Il suo intento non è meno nobile di quello di Maria; vuol servire il suo Signore. Si preoccupa per Lui; il suo operarsi è rivolto a soddisfare tutte le necessità di Gesù. C'è un intento giusto e doveroso in quello che fa Marta. Si sente, però sola e non aiutata dalla sorella Maria, così assorta dalle parole di Gesù; invece di parlare direttamente alla sorella preferisce parlare a Gesù, riconoscendo in Lui una superiore autorità. Il rimprovero è però per Gesù che non si accorge di quello che sta succedendo; chiede il suo intervento per ristabilir la giustizia. La risposta di Gesù, così precisa e affettuosa in quel ripetere il nome di Marta, Marta. Egli risponde dimostrando che la sua attenzione è per entrambe le sorelle e le apprezza entrambe. Il suo rimprovero benevolo e deciso è mosso dall'amore; Egli si rende conto di come il cuore di Marta sia preso troppo per le cose da fare. Non riesce a trovare il giusto equilibrio: tutto la preoccupa e niente la soddisfa. Il brano di oggi, che invita alla preghiera e alla contemplazione nell'attività giornaliera, è di una modernità sconvolgente nell'agitarsi affannoso del nostro mondo.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Tutto deve essere «compiuto nei tempi adatti e nelle misure opportune; ciò che è immoderato e inopportuno, è di breve durata, e le cose di breve durata sono più che altro nocive e non giovevoli».

Evagrio

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

La scala poi innalzata è la nostra vita su questa terra: mediante l'umiltà del cuore essa viene dal Signore elevata verso il cielo; e i montanti di questa scala diciamo che sono il nostro corpo e la nostra anima: tra questi lati la chiamata di Dio ha inserito diversi gradini di umiltà e di disciplina spirituale da salire.

Cap.7,8-9.