Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
03 - 09 Settembre 2017
Tempo Ordinario XXII, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Mercoledì 06 settembre 2017

Gesù e le preghiere...

La liturgia per la meditazione di oggi ci presenta il brano delle guarigioni. Ma vorrei attirare l'attenzione sopra un'altra cosa. "Lo pregarono per lei ed egli, chinatosi la guarì". Ecco, quel "lo pregarono"... Egli, per fare miracoli, chiede un'intercessione... vuole le nostre preghiere, ha bisogno che chiediamo, che lo invochiamo, che bussiamo... Come preghiamo noi? Sappiamo chiedere al Signore ciò di cui abbiamo bisogno? Sappiamo aprire il nostro cuore e dire: "Signore ti prego, Signore, sia fatta la tua volontà, se vuoi puoi aiutarmi..., puoi guarirmi, puoi sanarmi"... Sì, Dio sa e conosce le nostre necessità, Dio è consapevole delle nostre malattie e povertà. Nonostante ciò egli dice: entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. Bussiamo, intercediamo, facciamoci "inopportuni" con le nostre preghiere portate innanzi all'altare di Dio... E la porta ci sarà aperta...


Apoftegmi - Detti dei Padri

Pregare per gli altri

«Un fratello fece visita ad un anziano che aveva il dono del discernimento e lo supplicò con queste parole: "Prega per me, padre, perché sono debole". L'anziano gli rispose: "Uno dei padri una volta ha detto che chi prende dell'olio in mano per ungere un malato, trae giovamento lui per primo, dall'unzione fatta con le sue mani. Così chi prega per un fratello che soffre, prima ancora che questi ne tragga giovamento, lui stesso ha la sua parte di guadagno, a causa del suo intento di amore. Fratello mio, preghiamo dunque gli uni per gli altri, per essere guariti, perché Dio stesso ce lo ha ordinato attraverso l'apostolo"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IN QUALI TEMPI SI DICE L'ALLELUIA

Dalla santa Pasqua fino a Pentecoste si dica sempre l'Alleluia sia nei salmi che nei responsori; da Pentecoste invece fino all'inizio della Quaresima lo si dica ogni notte soltanto con gli ultimi sei salmi dell'Ufficio notturno. Ogni domenica poi fuori del tempo quaresimale i cantici dell'Ufficio notturno, le Lodi, Prima, Terza, Sesta e Nona si dicano con l'Alleluia; ai Vespri invece non si dica. Ma i responsori non si dicano con l'Alleluia se non da Pasqua a Pentecoste.

Cap.15,1-4.