Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
31 Luglio - 06 Agosto 2016
Tempo Ordinario XVIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Domenica 31 luglio 2016

Il cibo che non perisce.

Sic transit gloria mundi ("così passa la gloria di questo mondo", in senso lato: "come sono passeggere le cose del mondo") è una celebre locuzione in lingua latina. Questa domenica vuole rafforzare questa convinzioni con motivazioni più profonde e di ordine spirituale. Dal nero pessimismo del libro del Qoélet si passa alla sapienza evangelica. È esemplare l'atteggiamento di questo uomo che si ritrova colmo di ricchezze, forse anche inattese. Le accumula, poi le contempla e ne trae affascinanti conclusioni: "Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!". Una voce lo richiama alla realtà più vera: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita". Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso, per l'eternità? È da saggi saper fare sempre i conti con la vita e con il tempo. È da sapienti saper volgere lo sguardo all'eternità e ai suoi valori. In un altro brano di vangelo Gesù ammonisce: "Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà". Egli allude ai meriti che possiamo acquisire con le nostre opere buone, con l'esercizio delle virtù e con l'offerta delle nostre sofferenze, ma anche a quel pane divino che assumiamo nella santa Eucaristia. È il cibo che ci fortifica e fa sì che nostra vita, come ci ricorda San Paolo nella seconda lettura, sia nascosta con Cristo in Dio. In questa prospettiva possiamo far morire ciò che appartiene alla terra, spegnere cioè le nostre umane passioni e far brillare le virtù che ci legano a Dio sin da questo tempo. Paolo ci dice che non solo noi dobbiamo «cercare le cose di lassù», ma queste cose devono essere l'oggetto principale dei nostri pensieri: «abbiate in mente le cose di lassù». Non più le cose terrene, di questo mondo che passa, ma le cose che riguardano il cielo, il quale deve essere la meta verso la quale aspiriamo con tutte le nostre forze. Quello è l'approdo finale, la meta ultima, l'eternità che non dobbiamo mancare.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Dio è raro: deve essere cercato a lungo affinché raramente ci sia data la grazia di incontrarlo.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE

Custodire pura la propria lingua da ogni discorso cattivo e sconveniente. Non amare di parlare molto. Non proferire parole leggere o che provocano il riso. Non amare il riso troppo frequente e smodato. Ascoltare volentieri le sante lettura. Dedicarsi con frequenza all'orazione. Confessare ogni giorno a Dio nella preghiera le proprie colpe passate con lacrime e gemiti. Delle stesse colpe fare penitenza ed emendarsi per l'avvenire.

Cap.4,51-58.