Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
15 - 21 Novembre 2015
Tempo Ordinario XXXIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Venerdì 20 novembre 2015

Avete fatto della mia casa una spelonca di ladri.

Gesù entra in Gerusalemme e si reca nel tempio di Dio; non è solo un atto di rispetto ma qualifica subito che la sua missione, in Gerusalemme, è religiosa e non politica. La scacciata dei venditori dal tempio non solo indica quanto Gesù ci tenga anche al decoro dei luoghi di culto ma assume quasi il valore di un rito di preparazione per tutto quello che sta per accadere a Gerusalemme. Assume quindi un aspetto di gesto di purificazione. Gesù insegna ancora una volta che il tempio l'ha potuto di nuovo riconoscere come la sua casa. Tutto ciò però è solo un passaggio; Gesù è interessato a celebrare in un altro tempio, cercherà un altro altare. Dal tempio parte per arrivare sulla Croce; dalla celebrazione dell'Antica Alleanza si passa al luogo dove si celebrerà la Nuova Alleanza, che trova il suo altare sulla Croce. È il nuovo patto di amore già preannunciato dal profeta Geremia. La legge non sarà più scritta sulle tavole di pietra anche se custodite nel santo dei santi dello stesso tempio. La legge sarà scritta nei nostri cuori. Il cuore è il tabernacolo del tempio della Nuova Alleanza, è il sacrario più intimo del nostro incontro con il Signore, dove possiamo sempre celebrare la nuova Alleanza e rinnovare quell'amore che ci è donato dalla morte e risurrezione di Cristo. Purifichiamo, allora i nostri cuori, rendiamoli degni di un così grande ospite, facciamo che anche in noi Gesù possa trovare posto per porre il suo insegnamento, apriamoci al suo amore con fiducia per far diventare il nostro cuore "la casa di preghiera".


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Proprio come il fumo fa uscire le api dall'alveare in modo che il miele venga loro sottratto, così una vita comoda priva l'anima dell'uomo del timor di Dio e cancella tutte le sue opere buone.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

GLI ARTIGIANI DEL MONASTERO

Se nel monastero vi sono degli artigiani, esercitino la loro arte in tutta umiltà e solo con il consenso dell'abate. Se però qualcuno di loro si insuperbisce per la perizia acquisita nella sua arte e perché pensa di recare una qualche utilità al monastero, costui sia sospeso da quell'attività e non torni ad esercitarla se prima non si sarà umiliato e l'abate non glielo avrà concesso di nuovo

Cap.57,1-3.