Gesù precede il tempo. Lui è prima di Abramo. Cristo è «Colui che è». Dunque è Figlio di Dio, non un semplice uomo. Egli è venuto nel mondo a portare la vita eterna, a liberare l'uomo dalla schiavitù del peccato e della morte. Chi osserva la sua parola e vive in comunione con lui, partecipa alla sua stessa vita: «Non vedrà mai la morte». In comunione di fede e di amore con Cristo non si muore se non in apparenza, in questo nostro mondo di passaggio. Come Figlio di Dio, Gesù è più grande di Abramo: «Prima che Abramo fosse, io sono», dice. Egli è anche fuori del tempo. Ma i giudei che lo ascoltano, capiscono molto bene quel che Gesù intende dire e cioè che anche se lui è vero uomo è al di sopra dell'essere semplice dei mortali e che si attribuisce un'esistenza divina. E i farisei non lo sopportano. Irosi e incolleriti, afferrano le pietre per lapidarlo. Chiediamo oggi la grazia di osservare sempre i suoi comandamenti, la sua parola, perché solo chi «osserva la mia parola, non vedrà mai la morte».
L'abate Amun disse: «Sopporta ogni uomo come Dio ti sopporta».
COME L'ABATE DEVE ESSERE PREMUROSO VERSO GLI SCOMUNICATI L'abate dunque deve avere la più grande premura e preoccupazione con ogni accortezza e diligenza per non perdere nessuna delle pecore a lui affidate. Sappia che si è assunta la cura delle anime inferme, non il dominio su quelle sane; e tema la minaccia del profeta per bocca del quale il Signore dice: «Ciò che vedevate grasso, lo prendevate; ciò che invece era debole, lo gettavate via» (Ez 34,3-4). E imiti il gesto di tenerezza del buon pastore il quale, lasciate sui monti le novantanove pecore, andò alla ricerca di quell'unica che si era smarrita; ed ebbe tanta compassione della sua debolezza che si degnò di caricarsela sulle sue sacre spalle e così riportarla al gregge (cf. Lc 15,4-5).