Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
15 - 21 Marzo 2015
Tempo di Quaresima IV, Colore rosa
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Sabato 21 marzo 2015

Il Cristo è segno di contraddizione.

Oggi, nell'Ordine dei benedettini si celebra l'antica festa del Transitus, della morte del Santo Patriarca, san Benedetto abate, festa che nel calendario generale è stata trasferita all'Undici Luglio, nei calendari benedettini, per tradizione è rimasta ancora. Ma per comodità inseriamo il commento alle letture del giorno, perché nelle chiese non benedettine sentirete le letture di quaresima. Ecco, ci avviciniamo alla Settimana Santa e la liturgia ci presenta, sempre più agguerito conflitto, tra Gesù e i capi della sua nazione; è un momento di controversie, di ostilità verbali, prima che l'ostilità si manifesti con azioni concrete. Alcuni ascoltatori di Gesù si convincono: "Questi è davvero il profeta", o addirittura: "E' il Cristo". Ma nella loro ignoranza pensano che Gesù non sia della stirpe di Davide, credendo che sia nato a Nàzaret da dove proviene, altri fanno obiezioni. I nemici di Gesù approfittano del dissenso e tentano di arrestarlo, non vogliono ascoltarlo, si turano le orecchie, chiudono gli occhi per non vedere, per non riconoscere la verità. La persona di Cristo sùscita contraddizione, divisione. San Giovanni ci trasmette alcuni dettagli preziosi sulla vita di Gesù, del suo ministero pubblico. La prospettiva di questo brano del Vangelo ci fa quasi credere che Cristo sta in mezzo alla folla e ascolta i commenti che si facevano sulla sua persona. I pareri sono contrastanti. Ma fin d'allora Cristo ci sta redimendo proprio col sacrificio del compimento del dovere quotidiano più umile. Allo stesso momento, la scena è carica di tensione. Gesù non ha paura, segue tranquillamente la sua strada, è pronto a realizzare il progetto di Dio di salvare gli uomini. Un'altra cosa giusta è la dichiarazione delle guardie inviate ad arrestarlo, rispondono: "Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!". Domandiamo la grazia di essere accoglienti della parola di Dio che ci giunge in tanti modi, irradiati dalla luce di Dio. Così saremo veri discepoli di Cristo e lo aiuteremo a realizzare o a stabilire sulla Terra il regno di Dio.


Nell'Ordine Benedettino festa del Transito di San Benedetto. Il formulario della messa è proprio.

PREGHIERA A SAN BENEDETTO
Stando in piedi nell'Oratorio, in mezzo ai discepoli che lo sorreggevano, l'uomo di Dio, Benedetto, fortificato dal Corpo e dal Sangue del Signore, a mani alzate, nella preghiera rese lo spirito a Dio e fu visto salire al cielo per una via adorna di drappi e sfolgorante di innumerevoli luci.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Lo sforzo e la sollecitudine di non peccare hanno un solo scopo: non scacciare dalla nostra anima Dio che vi abita».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

LA SCOMUNICA PER LE COLPE

Se un fratello si mostra ribelle o disobbediente o superbo o mormoratore o contrario a qualche punto della santa Regola e alle disposizioni degli anziani, e per di più anche sprezzante, costui sia ammonito in segreto dai suoi superiori una prima e una seconda volta, secondo il comandamento di nostro Signore (cf. Mt 18,15-17). Se non si corregge, sia ripreso pubblicamente davanti a tutti. Se neppure così si sarà emendato, sia sottoposto alla pena della scomunica, se è capace di comprenderne la portata; se invece non è sensibile ad essa, sia punito con un castigo corporale.

Cap.23,1-5.