Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Ottobre 2014
Tempo Ordinario XXIX, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Lunedì 20 ottobre 2014

A chi andrà quello che hai messo in serbo?

C'è chi sacralizza i propri interessi, e tenta di proteggerli e assicurarli all'ombra della religione: Gesù non ha nessuna tenerezza per costoro. Non c'è posto vicino a lui per chi vuole fare gli affari suoi: il Dio di Gesù non si può asservire all'immagine di chi ne fa un agente di assicurazione. Il vangelo di Luca ha parole sferzanti contro tutti costoro, contro i ricchi. Sono dei disgraziati: non hanno mai fatto esperienza di che cosa sia la realtà più autentica di sé e di Dio. Teniamo presente: quello che importa non è accumulare tesori terreni per sé; la ricchezza che vale e che resiste è quella che si acquista e si accresce davanti a Dio. Il nostro brano ci fa capire pure che non è compito di Gesù definire la divisione dei beni materiali tra gli uomini. Egli punta sempre alla conversione dell'intimo dell'uomo. Da un cuore convertito, distaccato dalle ricchezze materiali inconsistenti e deludenti, scaturirà il comportamento concreto di giustizia e di carità.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano disse: «Credete forse che Satana voglia introdurre in voi tutti i pensieri? No, è per mezzo di un pensiero solo che vince l'anima e spera condurla a perdizione. Egli abbandona in essa quell'unico pensiero, non occorre altro. Attenti dunque a non mostrar compiacenza verso un solo cattivo pensiero».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CHE NESSUNO PARLI DOPO COMPIETA

Quando tutti saranno riuniti insieme, si dica Compieta; e, usciti da Compieta, a nessuno sia più lecito proferire alcuna parola. Chiunque sarà colto a violare questa norma del silenzio, sia sottoposto a grave punizione; tranne il caso che sopravvenga la necessità di accogliere ospiti o che l'abate abbia comandato qualcosa ad alcuno; ma anche allora si faccia tutto con la massima gravità e la più delicata moderazione.

Cap.42,8-11.