Maria è presente in due episodi significativi del Vangelo di San Giovanni: all'inizio, quando esorta il figlio alla sua prima manifestazione divina pubblica, con il miracolo alle nozze di Cana ed ora dove il Figlio ha sua massima manifestazione e glorificazione sotto la Croce. I significati teologici di questi episodi sono profondi; ci interessa però vedere cosa può dire ciò per il nostro oggi. Maria ci ha donato il suo Figlio nella mangiatoia di Betlemme ed ora Gesù ci dona, attraverso il discepolo Giovanni una madre: Maria. Ella diventa, proprio nella scena della Croce la madre di tutti i cristiani. Proprio lei, che non è fuggita nell'ora suprema della morte del Figlio, assume nel suo cuore il dolore profondo di una madre che perde il figlio, proprio lei ha ora, una nuova maternità. E' l'indicazione che alla Croce di Gesù noi possiamo portare i nostri dolori, le nostre sofferenze perché il Signore le possa purificare e farle diventare strumento di salvezza per noi e per gli altri. E' la speranza dei cristiani che si affidano a Maria nel momento massimo del dolore; è la speranza che guarda al di sopra ed al di là delle vicende terrene ma che si realizza su questa terra. Maria, infatti, trova una nuova casa presso l'apostolo San Giovanni; a lei è affidato un nuovo compito: l'assistenza spirituale e nella preghiera della prima comunità cristiana, che era ancora disorientata per la morte di Gesù e per tutti gli avvenimenti prodigiosi dei primi giorni. La realizzazione della promessa dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste, che darà nuove forze ed illuminazione spirituale ai primi cristiani, troverà la comunità raccolta in preghiera attorno alla figura di Maria. In Maria abbiamo l'esempio della carità che si manifesta nell'adempimento della volontà del Signore. All'annuncio gioioso dell'angelo della sua maternità divina, Maria risponde recandosi presso la sua parente Elisabetta per offrirle la sua assistenza materiale. Nel momento doloroso della Croce, Maria è d'aiuto alla prima comunità cristiana. Le gioie ed i dolori che la vita ci presenta sono esortazione per vivere la carità che ci indica il Signore.
Il discepolo disse al maestro: Sono contento che tu sia qui.
CON QUALE ORDINE DEVONO DIRSI I SALMI Ci teniamo però a far notare espressamente che se a qualcuno non piace questa distribuzione dei salmi, li disponga pure diversamente, nel modo che ritiene più opportuno; purché faccia attenzione che ogni settimana si reciti l'intero salterio dei centocinquanta salmi e che la domenica alle Vigilie notturne si ricominci sempre da capo; perché darebbero prova di grande pigrizia nel servizio a cui si sono consacrati quei monaci che nell'arco di una settimana recitassero meno dell'intero salterio insieme ai cantici consueti, quando invece leggiamo che i nostri santi Padri compivano con fervore in un sol giorno ciò che noi tiepidi è da sperare che riusciamo a fare almeno in una intera settimana.