...«predicate che il Regno di Dio è vicino»: gli Apostoli, adempiono la loro missione, guidati e sorretti dalla Spirito Santo. Il loro compito è quello di dare al mondo un annuncio di pace e di salvezza, che hanno già ricevuto a loro volta e che, se accolto, sortirà effetti prodigiosi nella vita degli uomini: gli infermi, i malati di lebbra sono guariti, i morti risuscitano, i demòni vengono scacciati. Sono così in sintesi enunciati gli effetti della grazia divina, che fa d'ogni uomo una creatura nuova. È l'avvento del Regno di Dio. E' necessario però che tale annuncio sia dato nell'assoluta gratuità, sia perché è dono di Dio e non degli uomini, sia perché rifulga, che esso sgorga dall'amore e non può essere in nessun modo barattato con il denaro. L'operaio deve andare sgombro d'ogni umana sicurezza perché egli deve riporre la sua fiducia solo in Colui che lo ha inviato e nella purezza del messaggio che ha da annunciare. Non può fare affidamento neanche sulla certezza che quanto egli prèdica sia poi effettivamente accolto. Anzi l'apostolo sa bene che andrà incontro all'odio e alle persecuzioni. La storia della Chiesa è ricca di esempi di annunciatori eroici e di martiri in una catena ininterrotta fino ai nostri giorni. Ogni cristiano, per vocazione, deve diventare un fedele testimone di Cristo e ciò anche quando il mondo ci ostacola, ci contraddice e ci umilia. Le strade del mondo debbono essere ancora percorse da schiere di apostoli, da ferventi testimoni di Cristo, affinché la verità rifulga e il bene prevalga. Cerchiamo di esserli anche noi: testimoni forti e credibili di Cristo Signore.
Un monastero si era ridotto in tutto all'abate e a quattro monaci, già anziani. L'abate, disperato, pensò di chiedere consiglio a un saggio rabbino suo amico. «Vi posso solo dire - rispose costui - che il Messia è tra voi». I monaci, udito questo, cominciarono a trattarsi l'un l'altro con straordinario rispetto e venerazione, poiché c'era la possibilità che sotto l'apparenza di uno di essi si nascondesse il Messia. La fama di quello straordinario amore fraterno si diffuse e alcuni visitatori cominciarono ad arrivare al monastero, curiosi di vedere quel luogo privilegiato. Poi ne arrivarono altri. Dopo qualche tempo, uno di loro chiese di entrare nell'Ordine. A questo seguirono altri, sempre più numerosi. In pochi anni, il monastero diventò un meraviglioso centro di amore fraterno e un focolare di nuove vocazioni...
PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO Dobbiamo dunque costituire una scuola del servizio del Signore; e nell'organizzarla noi speriamo di non stabilire nulla di penoso né di pesante. Se tuttavia, per giuste ragioni, si dovrà introdurre anche qualcosa un pochino più dura per correggere i vizi e conservare la carità, tu non lasciarti subito prendere dallo spavento, così da abbandonare la via della salvezza, la quale all'inizio non può essere che stretta. Ma col progredire nella vita monastica e nella fede, il cuore si dilata e si corre nella via dei comandamenti di Dio (cf. Sal 118,32) con una dolcezza d'amore inesprimibile. Cosicché, non allontanandoci mai dal suo magistero e perseverando nel suo insegnamento in monastero fino alla morte, possiamo partecipare mediante la pazienza alle sofferenze di Cristo, per meritare di condividere anche il suo regno.