Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
19 - 25 Gennaio 2014
Tempo Ordinario II, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno II, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Giovedì 23 gennaio 2014

Gli spiriti immondi gridano: Tu sei il Figlio di Dio!

Oggi leggiamo un altro momento dell'apostolato di Gesù, raccontato con vivacità nel Vangelo di San Marco. Ciò che colpisce è senza dubbio l'universalità della missione di Gesù Cristo. Lungo le coste del mare di Tiberìade sono raccolte molte persone che provengono da più parti e diverse nazioni. Il desiderio è uno solo: vedere, sentire e toccare quel Gesù che opera tanti miracoli. La sua opera sembra che scavalchi i limiti geografici per diventare patrimonio condiviso da diverse culture. Tutti coloro che si accostano a Gesù con cuore sincero, scoprono il Lui il vero sanatore e salvatore; indipendentemente dalla provenienza e dalla regione geografica, Gesù è capace di aprire il cuore e la mente di tutti. Le guarigioni e i miracoli che leggiamo nel brano di oggi respìrano di questa aria universale proprio perché Gesù è interessato a tutti gli uomini e le donne; a tutti ed ad ognuno di essi si rivolge. Il prendere una barca, simbolo della Chiesa, e allontanarsi dalla sponde, non significa distacco dal genere umano, anzi, indica, in modo chiaro, la volontà da parte di Gesù di abbracciare tutti. Nei momenti nei quali Gesù ci sembra distante, sappiamo che Egli non ci è estraneo ma ci vuole tutti immersi nel suo grande abbraccio di amore. Invochiamolo. Maranthà, vieni Signore Gesù.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Allontànati dal mondo intero con il corpo, e unisciti al mondo intero con il cuore.

Isaaco di Ninive

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

CONVOCAZIONE DEI FRATELLI A CONSIGLIO

Ogni volta che in monastero si devono trattare questioni di particolare importanza, l'abate convochi tutta la comunità ed esponga lui stesso di che si tratta. Dopo aver sentito il parere dei fratelli, consideri la cosa tra sé e poi faccia quello che gli sarà parso più utile. Ma abbiamo voluto che tutti siano chiamati a consiglio, perché spesso è al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore.
Però i fratelli esprimano il loro parere con tutta la sottomissione che l'umiltà ispira, senza presumere di sostenere ostinatamente il proprio punto di vista; la decisione invece dipenda dal giudizio dell'abate, in modo che tutti si attengano a ciò che egli avrà ritenuto più opportuno. Tuttavia, se è doveroso per i discepoli obbedire al maestro, è altrettanto conveniente che egli disponga tutto con prudenza e giustizia.

Cap.3,1-6.