Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
13 - 19 Ottobre 2013
Tempo Ordinario XXVIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Venerdì 18 ottobre 2013

Andate: annunziate e sanate...

La missione dei Settantadue discepoli, che segue il mandato dei Dodici, ci è presentata nel Vangelo di Luca. Due missioni che hanno in comune alcune caratteristiche. Gesù forma due gruppi: i Dodici, ai quali affidare un mandato preciso e i Discepoli. I Dodici ed i Discepoli, però, non sono classi separate ma rappresentano un unico copro, formato da diverse membra. Dal Vangelo di Luca possiamo dedurre che le esigenze del discepolato non sono molto diverse dalle condizioni per essere ammessi tra i Dodici. E' Luca che racconta che proprio ai settantadue Gesù dice che li manderà come agnelli tra i lupi. La missione dei Settantadue è la missione nel mondo ma con la raccomandazione di non aderire alla mentalità del mondo. Gesù non vuol illudere i suoi discepoli promettendo loro una missione facile e piena di gloria terrena. Vi è però un invito prezioso che Gesù da a loro: siate come agnelli. E ancora: al male del mondo non rispondente con il "male" ma con il "Bene". Le vostre armi non siano quelle che incontrerete ma siano l'annuncio del Regno, siano il dono della pace. Il cristiano che lotta nel mondo non è un superficiale che vive in modo sprovveduto ma è uno che è in grado di rispondere al male subìto con amore e carità. L'ottimismo cristiano è di chi ha conosciuto il vero Bene. Da esso trae la vera forza per combattere il male. Egli ha la gioia che non deriva dal mondo ma dal sapere di essere amati e figli di un Dio che è soltanto Amore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un anziano che abitava in Egitto diceva sempre: «Non c'è strada più breve che quella dell'umiltà».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IN QUALI ORE I FRATELLI DEVONO PRENDERE I PASTI

Dal 14 settembre sino all'inizio della Quaresima il pasto sarà sempre a nona. In Quaresima poi fino a Pasqua sarà a vespro; nel qual caso l'ora dei Vespri sia regolata in modo tale che i fratelli mentre mangiano non abbiano bisogno della lucerna, ma si svolga tutto quando è ancora giorno. Così pure in ogni stagione, l'ora della cena o dell'unica refezione sia regolata in modo che tutto si faccia con la luce del giorno.

Cap.41,6-9.