Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
01 - 07 Settembre 2013
Tempo Ordinario XXII, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Martedì 03 settembre 2013

Taci, esci!

È l'intimazione di Gesù al demonio che si nasconde nell'uomo della sinagoga di Cafàrnao. In queste poche battute si nasconde la lotta grande tra Gesù e il demonio; tra il Bene e il male; tra il piano divino di salvezza e l'aspettativa umana legata solo a favori terreni. Gesù si confronta con il demonio e possiamo scoprire chi è veramente il più forte. Il demonio ha paura di Gesù. Ha paura della sua autorità divina. Autorità piena della Parola di Dio, che annuncia misericordia e pace con la salvezza. Ha paura che il Regno del bene possa distruggere i piani delle aspettative solo umane di un regno basato sulla potenza militare. Gesù, inaugurando il suo Regno, evidenzia subito delle contraddizioni nei cuori di chi aveva altre speranze e vuol chiarire subito a quale sia il suo Regno. Gesù si pone, con il suo Mistero, davanti alle coscienze perché la domanda su Gesù diventa subito la domanda del senso della vita. Gesù non è santone di alcuna categoria. Egli non si pone allo stesso livello di chi parla in modo generico di un regno di giustizia umana. Egli non è semplicemente un moralizzatore della vita sociale. Gesù Cristo penetra nell'intimo dell'uomo, evidenziando la realtà del suo essere. L'incontro di Gesù diventa incontro di salvezza, perché Egli fa uscire allo scoperto tutto il male, per sconfiggerlo. È proprio questa la nostra consapevolezza profonda dettata nei nostri cuori da una fede pura e sincera, dove la vittoria del Bene è ineluttabile. Lo stesso Gesù ha provato angoscia e dolori insopportabili, ma mai si è piegato alla disperazione. La lotta tra il Bene e il male trova sempre Gesù vincitore: questo è il messaggio del brano odierno. Un messaggio di speranza; della vera speranza che germoglia nei cuori di chi riconosce in Gesù Cristo il proprio Signore.


Apoftegmi - Detti dei Padri

La lotta della preghiera.

«I fratelli chiesero al padre Agatone: "Padre, nella vita spirituale quale virtù richiede maggior fatica?". Dice loro: "Perdonatemi, ma penso che non vi sia fatica così grande come pregare Dio. Infatti, quando l'uomo vuole pregare, i nemici cercano di impedirlo, ben sapendo che da nulla sono così ostacolati come dalla preghiera. Qualsiasi opera l'uomo intraprenda, se persevera in essa, possederà la quiete. La preghiera invece richiede lotta fino all'ultimo respiro"».

Agatone

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE NEI GIORNI FERIALI

Nei giorni feriali le Lodi mattutine si celebrino in questo modo: si dica il salmo 66 senza antifona, rallentando un po' come la domenica, in modo che tutti si trovino presenti al salmo 50 da dirsi con l'antifona. A questo seguiranno altri due salmi secondo la consuetudine e cioè: al lunedì, i salmi 5 e 35; 5al martedì, il 42 e il 56; 6al mercoledì, il 63 e il 64; 7al giovedì, l'87 e l'89; al venerdì, il 75 e il 91; al sabato, il salmo 142 e il cantico del Deuteronomio diviso in due Gloria. 10Negli altri giorni il cantico dei Profeti si dica ciascuno al giorno suo, secondo l'uso della Chiesa Romana. Seguano quindi le laudes (i salmi 148-149-150), una lettura dell'Apostolo da recitarsi a memoria, il responsorio, l'inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la litania; e così si termini.

Cap.13,1-11.