Lo Spirito si è rivolto a Pietro per dare alle chiese via libera alla sua dimensione universale: dapprima in una visione significativa, di cui Pietro stesso coglie l'interpretazione, e poi facendogli constatare che anche i pagani, proprio come i discepoli del Signore, possono accogliere i doni dello Spirito. Tutti sono chiamati a convertirsi e a riceverlo in dono, come in una Pentecoste continuata, che non si deve impedire. Pietro è il ministro di questa evangelizzazione, di questo dono universale dello spirito di Gesù risorto. L'immagine delicata del pastore, ha però una incidenza grave: il potere non si accontenta di dare la vita: ma dà “la sua vita”. È lui a guidare i credenti. Ma egli si presenta anche come la porta delle pecore attraverso la quale esse passano per entrare nell'ovile e per uscire al pascolo. Vita per vita è la risposta del cristiano sino in fondo.
Un fratello domandò a un anziano: «Che devo fare, Abba, per combattere i pensieri?». Egli rispose: «Prega il Signore, affinché gli occhi della tua anima vedano gli aiuti che Dio ti manda per proteggerti.
Capitolo 43
QUELLI CHE GIUNGONO TARDI ALL'UFFICIO DIVINO O ALLA MENSAAbbiamo creduto opportuno che questi tali rimangano all'ultimo posto o in disparte perché, vedendosi esposti allo sguardo di tutti, si correggano se non altro per la vergogna che ne provano. Infatti, se restassero fuori dell'oratorio, potrebbe darsi che qualcuno torni a coricarsi e a dormire oppure si metta seduto lì fuori e si perda in chiacchiere, dando così occasione al maligno; entri invece dentro, affinché per lo meno non perda tutto e si corregga per l'avvenire. Nelle Ore del giorno, chi non sarà ancora presente all'Opus Dei dopo il versetto e il Gloria del primo salmo che segue il versetto, se ne stia all'ultimo posto secondo la norma stabilita sopra, e non ardisca associarsi al coro dei fratelli che salmeggiano prima di aver fatto la penitenza, a meno che l'abate non glielo permetta per sua concessione; ma anche in tal caso il colpevole deve fare la penitenza.