Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
17 - 23 Marzo 2013
Tempo di Quaresima V, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Mercoledì 20 marzo 2013

“A te la lode e la gloria nei secoli”.

Il testo di Daniele propone l'episodio dei tre giovani ebrei buttati in una fornace ardente, per ordine del re Nabucodònosor, perché rifiutano gesti di idolatria, invece la loro fede nell'unico vero Dio li protegge. Dio è vita. Servirlo significa scegliere la vera vita. Anche lo stesso Gesù sarà liberato dalla morte, perché ha scelto la fedeltà totale alla Parola di Dio. “A te la lode e la gloria nei secoli”. L'odierno brano del vangelo di Giovanni riferisce una difficile discussione di Gesù “a quei Giudei che avevano creduto in lui”. Il riferimento esemplare è Abramo; non basta asserire di essere discendenti di Abramo, occorre attuarne le opere e credere; anzi, quando quei Giudei affermano di avere “un solo Padre, Dio”, Gesù reagisce: “Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato”. Nella vita cristiana, una relazione personale con Dio Padre ci crea figli di Dio; questa è la nostra dignità, la nostra liberazione, la nostra effettiva libertà.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'abate Iperechio ha detto: «Abbi sempre nello spirito il Regno dei Cieli, e presto l'avrai in eredità».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO DORMIRE I MONACI

Ciascuno dorma in un letto a sé. L'arredamento del letto lo ricevano ognuno secondo il grado di fervore di vita monastica, a giudizio dell'abate. Se sarà possibile, dormano tutti in uno stesso locale; se invece il numero rilevante non lo permette, dormano a gruppi di dieci o di venti insieme ai loro decani che vigilino su di loro. Nel dormitorio rimanga sempre accesa una lucerna fino al mattino. I monaci dormano vestiti e con i fianchi cinti di semplici corde o funicelle, in modo da non avere a lato i propri coltelli, perché non abbiano a ferirsi inavvertitamente durante il sonno, e in modo da essere sempre pronti, cosicché appena dato il segnale si alzino senza indugio e si affrettino a prevenirsi l'un l'altro all'Opus Dei, sempre però in tutta gravità e modestia. I fratelli più giovani non abbiano i letti l'uno vicino all'altro, ma alternati con quelli degli anziani. Quando poi si alzano per l'Opus Dei si esortino a vicenda delicatamente, per togliere ogni scusa ai sonnolenti.

Cap.22,1-8.