Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
18 - 24 Dicembre 2011
Tempo di Avvento IV, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Domenica 18 dicembre 2011

La Vergine concepirà...

Talvolta per noi, legati alla fugacità del tempo, pare che le profezie e con esse le promesse divine, quasi si perdano e svaniscano nel buio, come fossero dimenticate e inghiottite dagli eventi degli uomini. Altre volte, per i limiti insuperabili della intelligenza umana, perfino l'avverarsi delle stesse promesse, per il mistero che le avvolge, sembra che procurino più turbamenti che gioia. È il caso della promessa della Genesi: sulla "Donna" che dovrà sconfiggere il demonio con la sua prodigiosa maternità, cala un silenzio che dura secoli. Soltanto Isaia molto dopo, esplicita quanto predetto: "il Signore stesso vi darà un segno. "Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele". Il Vangelo di oggi dell'avverarsi di tutto questo ci parla: "Maria, (è Lei la donna delle profezie) essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto". L'opera mirabile dello Spirito Santo rischia di diventare motivo di accusa per Maria, l'Ancella del Signore, l'Immacolata prescelta da Dio. L'intervento divino e la bontà di Giuseppe, "uomo giusto", evitano alla Vergine una sicura lapidazione: "il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo". Questa è la notizia definitiva e certa che Matteo vuole darci e che emerge finalmente in tutta la sua pienezza. Le profezie si avverano, la fedeltà divina diventa motivo di lode e di gioia grande. Un canto angelico già si ode e coinvolge Cielo e terra: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli: e pace in terra agli uomini di buona volontà". La Vergine intonerà poi il suo Magnificat in un incontro speciale con Elisabetta, quando la parente, illuminata dallo Spirito, la chiamerà "Madre del mio Signore". Così la chiamiamo e invochiamo anche noi oggi nella consapevolezza che in Lei si sta compiendo il prodigio dell'incarnazione del Verbo, si sta celebrando, possiamo ben dirlo, la prima eucaristia: il Bambino sta assumendo la sua stessa carne immacolata e sta per nascere nel tempo.


O Signore, guida della casa d'Israele, che hai dato la Legge a Mosè sul monte Sinai: vieni a liberarci con braccio potente.

Apoftegmi - Detti dei Padri

I monaci chiesero all'abba: "che cos'è la maldicenza?". Risposta: "misconoscere la gloria di Dio e invidiare il prossimo".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

IL PRIORE DEL MONASTERO

Perciò noi abbiamo ritenuto necessario, per salvaguardare la pace e la carità, che dipenda dalla volontà dell'abate tutta l'organizzazione del monastero. E, se è possibile, tutte le esigenze del monastero siano regolate, come abbiamo già stabilito, per mezzo dei decani, secondo le disposizioni dell'abate, cosicché, quando gli incarichi sono divisi tra più persone, nessuno abbia occasione di insuperbirsi. Se però le condizioni locali lo esigono, se la comunità per giusti motivi ne fa umilmente richiesta e se l'abate lo giudica utile, egli stesso, con il consiglio di fratelli timorati di Dio, scelga chi vuole e se lo costituisca priore. Da parte sua questo priore esegua con rispetto quanto gli sarà comandato dal suo abate, senza permettersi nulla che sia contro la volontà o le disposizioni dell'abate; perché, quanto più è preposto agli altri, tanto più bisogna che osservi con maggior impegno le prescrizioni della Regola.

Cap.65,11-17.