La fede, quando arde in noi ed è ben alimentata dalla preghiera, è come una luminosissima lampada che ci consente di immergerci nella luce stessa di Dio. Fa nascere in noi la fiducia incondizionata, la certezza che l'amore di Dio viene riversato nei nostri cuori in abbondanza. Siamo certi che quello che il Signore vuole si compie in cielo e sulla terra, ma abbiamo anche la certezza che la nostra preghiera verrà esaudita perché siamo in perfetta sintonia con il Signore: quello che il Signore vuole da noi, noi lo facciamo e quello che noi umilmente chiediamo ci viene accordato. «Sia fatta la Tua volontà» ci fa pregare Gesù nel Padre nostro, quando ciò davvero avviene nella nostra vita, lo stesso Signore è disposto a fare la nostra volontà. A darci cioè quanto chiediamo con fede nella preghiera. Esattamente quello che Gesù dice alla mamma che l'invoca: «Ti sia fatto come desideri». La donna Cananea che incontriamo nel vangelo odierno è uno splendido esempio di preghiera fervida ed appassionata e di fede limpida. L'esempio rifulge particolarmente perché ci viene offerto da una persona che viene dal paganesimo. È bello pensare che l'amore materno è talmente intenso e sacro che quasi naturalmente fa esplodere la preghiera e la fede migliori. Questa mamma che implora la guarigione della propria figlia «crudelmente tormentata da un demonio», la vediamo come un prototipo di tutte le mamme affrante per la salute fisica e spirituale dei propri figli. Ci induce a pensare alla Vergine Madre, addolorata ai piedi della croce. Ci fa ricordare che un granello di fede è sufficiente a spostare le montagne e a strappare autentici miracoli al Signore. Dobbiamo rivolgere una duplice invocazione a Cristo Gesù: «accresci in noi la fede» e «Signore, insegnaci a pregare».
«Gli anziani dicevano: "Ad ogni pensiero che ti assale chiedi: "Sei dei nostri o vieni dall'Avversario?". Te lo dirà certamente!"».
L'UMILTÀ Quanto poi alla volontà propria, dalla Scrittura ci viene proibito di compierla quando dice: «Non seguire le tue voglie» (Sir 18,30); e similmente nel Padre Nostro preghiamo Dio che si faccia in noi la sua volontà. A ragione dunque ci viene insegnato di non compiere la nostra volontà, se evitiamo l'inganno di cui parla la Scrittura santa quando dice: «Ci sono delle vie che all'uomo sembrano diritte, ma che invece sboccano nel profondo dell'inferno» (Pr 16,25); e similmente ci guardiamo da ciò che si dice dei negligenti: «Sono corrotti e sono diventati abominevoli nelle loro voglie» (Sal 13,1 Volg.). Quanto infine ai desideri della carne, crediamo ugualmente che Dio ci è sempre presente, secondo ciò che dice il profeta: «Signore, davanti a te è ogni mio desiderio» (Sal 37,10). Guardiamoci dunque dai cattivi desideri, perché la morte è posta sulla soglia del piacere; perciò la Scrittura raccomanda: «Non andar dietro alle tue concupiscenze» (Sir 28,30).