Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
03 - 09 Luglio 2011
Tempo Ordinario XIV, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Sabato 09 luglio 2011

Non abbiate paura!

La violenza ingiustificata genera timori e paure in coloro che la subiscono, è normale per noi esseri umani. Le predizioni e le promesse rassicuranti di Gesù, per quanto indispensabili a sorreggere la fede dei suoi e generare in loro la fiducia, se non vissute in pienezza, non scansano la paura nei deboli. Il primo effetto della paura potrebbe essere quello di cedere alla tentazione di desistere dal proclamare e vivere il vangelo e dare la dovuta testimonianza. Tacere e nascondersi significherebbe però tradire il mandato ricevuto e venir meno alle promesse di fedeltà al Signore. Quindi Gesù ripete con forza la sua esortazione: «Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti». La verità, quella che Dio ci ha donato nella rivelazione, non può essere taciuta e mai può diventare oggetto di compromesso. Riguardo poi alle violenze, egli con divina sapienza, ci invita innanzi tutto a discernere tra coloro che ci possono uccidere nel corpo, ma non hanno potere di uccidere la nostra anima e colui che ha il potere di uccidere l'anima e il corpo. Quello Spirito che è l'anima stessa della Chiesa e la forza dei suoi ministri e testimoni, ci guida nella fede verso una valutazione sapienziale dei valori della vita: siamo sollecitati a saper distinguere tra tempo ed eternità, tra anima e corpo, tra la forza, la potenza e le trame degli uomini e l'onnipotenza e la protezione di Dio. Con questa saggia valutazioni leggiamo e viviamo la storia, in questa prospettiva di salvezza siamo capaci di credere senza esitazioni che dobbiamo deporre ogni timore o paura perché «perfino i capelli del nostro capo sono tutti contati!». È stata poi la storia ad illuminarci ulteriormente, facendoci comprendere nella realtà dei fatti che i veri vittoriosi non sono mai stai i carnefici e i persecutori, ma i santi e martiri, che la Chiesa venera e il mondo ammira.


Apoftegmi - Detti dei Padri

«Un uomo attraversò terre e mari per verificare di persona la fama straordinaria di un grande maestro. "Che miracoli ha operato il vostro maestro?", chiese a un discepolo. Egli rispose: "C'è miracolo e mi-racolo. Nel tuo paese è considerato un miracolo che Dio faccia la volontà di qualcuno. Da noi, invece, è considerato un miracolo che qualcuno faccia la volontà di Dio"».


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO

Perciò dobbiamo disporre anima e corpo a militare nella santa obbedienza ai suoi precetti. E per quello che non è possibile alla nostra natura, chiediamo a Dio che si degni offrirci l'aiuto della sua grazia. E se vogliamo evitare le pene dell'inferno e giungere alla vita eterna, finché ci è ancora permesso mentre siamo in questo corpo (2 Cor 5,6) e abbiamo la possibilità di compiere tutto ciò durante questa vita di luce, corriamo e operiamo adesso quel che ci può essere utile per l'eternità.

Prol.40-44.