Davanti agli occhi abbiamo oggi Gesù e il suo cuore, Gesù appeso sulla Croce con il cuore trapassato dalla lancia. E dal suo cuore uscirono sangue ed acqua. Dobbiamo andare da lui, se abbiamo sete e in modo particolare se abbiamo sete di Dio. Perché solo lui è in grado, solo lui può dissetare la nostra sete. «Chi li ha sete venga a me e beva, venga da me chi crede in me». E Giovanni aggiunge: «fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno». Ecco la profezia che Giovanni inserisce nel suo vangelo, la profezia di cui il compimento celebriamo nella festa di oggi, quel seno..., quel fianco trafitto..., dal quale uscirono sangue ed acqua. Che cosa significa questa acqua, l'acqua che sgorga dal suo seno, dal suo cuore. Padri della Chiesa, i Padri antichi vi hanno visto molti significati simbolici. Ma proviamo, prima di rimanere nel Vangelo, rimanere in Giovanni, nello stesso Vangelo, per vedere la simbologia di Giovanni. In Giovanni l'acqua designa lo spirito. Dice Giovanni: «fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno» e continue Giovanni, spiega: «questo lo disse riferendosi dallo spirito Santo che avrebbero ricevuto i credenti in lui». Ecco, il sangue e l'acqua che escono dal cuore di Cristo significano, sono quel sacrificio di Gesù, sacrificio nel quale egli ci dona lo spirito di Dio, lo spirito di verità, lo spirito dell'amore. Il sangue esprime quel sacrificio di Gesù, in cui egli ha accettato la volontà del padre, ha accettato di morire per noi, per il nostro peccato, per la nostra salvezza, è tutto per amore. E oggi celebriamo questo amore, l'amore trafitto, l'amore che è stato riversato nei nostri cuori, che ci ha meritato la salvezza, che ci ha liberarti dal male, ci ha riconciliati con il padre, ma ci ha fatto anche capire che in questo suo cuore trafitto tutti noi siamo fratelli. Dobbiamo ricordarci che è Giovanni che ce lo ricorda, quel discepolo amato da Gesù, quel discepolo che ha avuto il privilegio di sentir pulsare quel cuore, quando all'ultima cena aveva posato il suo capo sul cuore, sul petto di Gesù. Ha sentito pulsare quel cuore che da lì a poco avrebbe dovuto essere trapassato dalla lancia, per darci il suo spirito. Chiediamo oggi a Dio questo spirito, Spirito di Gesù, lo spirito di Dio, lo spirito di verità, lo spirito di amore. Possiamo anche noi sincronizzarci con i suoi battiti perché questo cuore, anche se è stato trapassato da una lancia, anche se ha effuso il sangue e l'acqua, quel cuore vive ancora, batte ancora, batte per noi.
Abba Giovanni il Nano disse: "Chi è più forte del leone" Eppure, spinto dal ventre cade in trappola e tutta la sua forza viene umiliata".
NON TUTTE LE NORME PER LA PERFEZIONE SONO CONTENUTE IN QUESTA REGOLA Tu dunque, chiunque tu sia, che ti affretti verso la patria celeste, metti in pratica, con l'aiuto di Cristo, questa minima Regola quale semplice inizio di vita monastica; e allora, con la protezione di Dio, giungerai a quelle cose più alte che abbiamo sopra ricordato: le vette della dottrina e della virtù. A CHI ATTUA QUESTO, SI APRIRÀ IL REGNO DEI CIELI. AMEN.