Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
05 - 11 Giugno 2011
Tempo di Pasqua VII, Colore bianco
Lezionario: Ciclo A, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Martedì 07 giugno 2011

«È giunta l'ora».

Gesù prega il suo testamento spirituale. Assume la sua veste sacerdotale, si pone maestoso e solenne dinanzi al Padre suo e dinanzi ai suoi. Sta facendo il più bel commento alla preghiera che egli stesso aveva insegnato agli Apostoli. Tutta la sua persona umano-divina è protesa verso il «cielo». Chiede che quello che sta per accadergli sia per la gloria del Padre e per l'avvento del suo regno sia nella vita eterna, sia nella nostra storia. Tutto questo è l'alimento prezioso per la nostra fede perché è la pienezza della rivelazione e l'attuazione completa della redenzione. Lo stesso Cristo sta già dicendo che tutto è compiuto perché prima innalzato sulla croce e poi innalzato ed accolto nella gloria perfetta del Padre. Egli ci sta additando la fonte dell'amore e sta promettendo che quella fonte ci irrorerà di luce e di sapienza. Il Verbo è esploso nella Parola e la Parola si sta consumando nella suprema ed ultima testimonianza. Questa è l'Ora pensata e voluta da Dio: è il culmine della storia, la cima di un monte, una crudele passione, una croce come patibolo, un sepolcro che potesse contenere il Dio ucciso e, infine, una luce radiosa, la risurrezione e la vita senza fine. È questa la preghiera - offerta di Gesù, il suo dono al Padre, la sua salvezza per noi. È il solenne compimento di un sacrificio che avvolge e coinvolge tutta la storia di Dio, tutta la nostra storia. Davvero «è giunta l'Ora». Dobbiamo solo diventare con l'autenticità della nostra testimonianza motivo di gloria per Dio, per Gesù Redentore perché recettivi dello Spirito Santo.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Il padre di Zenone disse: "chi desidera che Dio esaudisca presto la sua preghiera, quando si alza e tende le mani al Signore, prima di pregare per ogni altra cosa e per la sua stessa anima, deve pregare nel cuore per i suoi nemici. È per questa azione buona che Dio lo ascolterà, qualsiasi cosa poi gli chieda".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ORDINE DELLA COMUNITÀ

Dunque i fratelli, secondo i posti stabiliti dall'abate o secondo l'ordine di anzianità monastica, accedano al bacio di pace, alla Comunione, al canto dei salmi, al posto in coro; e in tutti i luoghi l'età non dovrà essere affatto criterio di distinzione o di preferenza, perché Samuele (cf. 1 Sam 3) e Daniele (cf. Dn 13) da giovani furono giudici degli anziani. Perciò, eccetto quelli che l'abate per ragioni superiori o per giusti motivi come abbiamo detto, avrà promossi o degradati, tutti gli altri abbiano il loro posto secondo l'ingresso in monastero; così, ad esempio, chi è entrato alla seconda ora del giorno sappia di essere più giovane di chi è entrato alla prima ora del giorno, qualunque sia la sua età o la sua condizione sociale; tuttavia i fanciulli siano sotto la disciplina di tutti in ogni caso.

Cap.63,4-9.