Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
27 Febbraio - 05 Marzo 2011
Tempo Ordinario VIII, Colore verde
Lezionario: Ciclo A | Anno I, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Venerdì 04 marzo 2011

La fede che trasporta le montagne.

Gesù ha fame! Egli compie ripetuti miracoli per sfamare le folle che lo seguono. Nel vangelo di Giovanni si autodefinisce "Pane di vita". Dice che il suo pane ha in se la capacità di sfamare per sempre perché sazia l'anima. Egli invece per saziarsi scruta tra le foglie di un fico che non ha frutti e lo maledice. Sembrerebbe un assurdo quella maledizione perché non era la stagione dei fichi. È invece la maledizione meritata della sterilità di un intero popolo. È di tutti coloro che colpevolmente, benché dotati di talenti e forniti di mine, sotterrano i talenti e nascondono le mine. Diventa sterile anche il tempio, luogo speciale d'incontro con il Dio Altissimo e che è stato trasformato in un luogo di mercato. Si tratta di una vera e propria profanazione, di gesti sacrileghi per quei venditori che l'hanno trasformato in luogo di mercato e in una "spelonca di ladri". È sempre una "desolazione" l'ingresso del denaro nelle cose di Dio: è stato definito "l'autostrada del demonio", che lo fa entrare talvolta anche nelle nostre chiese. I soldi e l'attaccamento ad essi riescono a contaminare quella gioiosa liberta che il Signore dona a coloro che lo servono con libertà di spirito. Riescono a far seccare anche ciò che potrebbe essere fecondo di splendidi frutti. Vanificano anche quelle interiori mozioni della fede che ci consentirebbero di spostare le montagne, di ricevere cioè grazie speciali e perfino miracoli. Fede che hanno esercitato quegli uomini illustri di cui leggiamo nella prima lettura. Si parla dei santi, dei nostri modelli sia nelle fede che in tutte le altre virtù cristiane. Anche un noto poeta italiano additava "l'urna dei forti" per scoprire e imitare le loro virtù. I forti per eccellenza per noi sono i Santi che noi veneriamo, invochiamo e cerchiamo di imitare. Loro sì che hanno resa veramente feconda la loro vita!


Apoftegmi - Detti dei Padri

La lotta della preghiera.

«I fratelli chiesero al padre Agatone: "Padre, nella vita spirituale quale virtù richiede maggior fatica?". Dice loro: "Perdonatemi, ma penso che non vi sia fatica così grande come pregare Dio. Infatti, quando l'uomo vuole pregare, i nemici cercano di impedirlo, ben sapendo che da nulla sono così ostacolati come dalla preghiera. Qualsiasi opera l'uomo intraprenda, se persevera in essa, possederà la quiete. La preghiera invece richiede lotta fino all'ultimo respiro"».

Agatone

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE NEI GIORNI FERIALI

Nei giorni feriali le Lodi mattutine si celebrino in questo modo: si dica il salmo 66 senza antifona, rallentando un po' come la domenica, in modo che tutti si trovino presenti al salmo 50 da dirsi con l'antifona. A questo seguiranno altri due salmi secondo la consuetudine e cioè: al lunedì, i salmi 5 e 35; 5al martedì, il 42 e il 56; 6al mercoledì, il 63 e il 64; 7al giovedì, l'87 e l'89; al venerdì, il 75 e il 91; al sabato, il salmo 142 e il cantico del Deuteronomio diviso in due Gloria. 10Negli altri giorni il cantico dei Profeti si dica ciascuno al giorno suo, secondo l'uso della Chiesa Romana. Seguano quindi le laudes (i salmi 148-149-150), una lettura dell'Apostolo da recitarsi a memoria, il responsorio, l'inno, il versetto, il cantico del Vangelo, la litania; e così si termini.

Cap.13,1-11.