Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
09 - 15 Maggio 2010
Tempo di Pasqua VI, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Martedì 11 maggio 2010

La tristezza del distacco.

L'annuncio della prossima ascensione di Gesù al cielo, reca tristezza e turbamento negli apostoli: «Perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore». Ciò scaturisce dall'amore che nutrono per il loro maestro, ma anche dalla debolezza della loro fede; essi ritengono ancora che l'unica possibilità di restare uniti al Signore, sia legata alla sua presenza fisica. Non hanno ancora compreso la beatitudine che Gesù proclama all'incredulo Tommaso: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!». Sì, Gesù, sta per salire al cielo con il suo corpo glorioso, ma quali e quanti segni ha lasciato, quante promesse ha scandito per garantire la sua presenza viva ed efficace nei suoi e nella sua chiesa. Per questo deve ancora ripetere: «è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi». Sarà dunque lo Spirito Santo a scendere su di loro per garantire una perfetta unione nell'amore e nella vita. Con quella luce divina potremo convincerci e convincere il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. Vedremo finalmente tutta la gravità e l'assurdo del peccato nella consapevolezza del dono infinito della vita di Cristo, offerta per il nostro riscatto. Il prezzo pagato ci renderà consapevoli del male commesso. Vedremo come la giustizia divina, sia stata placata dallo stesso sacrificio. Il giudizio infine, non sarà più dettato da umane e fragili valutazioni, ma sgorgherà anch'esso dalla sapienza divina, come dono sapienziale dello Spirito. Credere ed essere interiormente illuminati diventano quindi le condizioni indispensabili per sentire in noi i benefici della redenzione, per convincerci del peccato, della giustizia e del giudizio.


Apoftegmi - Detti dei Padri

Abba disse: Malvagità non caccia affatto malvagità; se uno ti ha fatto del male, tu fagli del bene, per distruggere la sua malvagità con le tue opere buone.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME DEVONO ESSERE ACCOLTI GLI OSPITI

Tutti gli ospiti che sopraggiungono siano accolti come Cristo, poiché egli dirà: «Ero forestiero e mi avete ospitato» (Mt 25,35). E a tutti si renda l'onore dovuto, soprattutto ai fratelli nella fede (Gal 6,10) e ai pellegrini. Non appena quindi viene annunziato un ospite, subito gli vadano incontro il superiore e i fratelli con tutte le premure suggerite dalla carità; prima si preghi insieme e poi ci si scambi il segno della pace. Questo bacio di pace appunto non sia mai dato prima di aver pregato insieme, per evitare le illusioni diaboliche. Nel modo stesso di salutare si dimostri la più grande umiltà verso tutti gli ospiti che arrivano o che partono: col capo chino o con tutto il corpo prostrato a terra si adori in essi Cristo, perché è lui che viene accolto.

Cap.53,1-7.