Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
07 - 13 Febbraio 2010
Tempo Ordinario V, Colore verde
Lezionario: Ciclo C | Anno II, Salterio: sett. 1

Commento alle Letture

Mercoledì 10 febbraio 2010

La vera purezza.

Niente di ciò che è al di fuori di noi può garantirci la purezza interiore. Possiamo abbellirci con gli abiti migliori, nutrirci dei cibi più succulenti o fingere nei nostri comportamenti, ma il nostro animo, quello che veramente ci qualifica ed è chiaro agli occhi di Dio, rimane nella sua realtà. Gesù proclama queste verità affermando ancora una volta, rivolgendosi alle folle, ma parlando degli scribi e dei farisei, che: «Non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo». Anche i latini affermavano, a mo' di proverbio, che «la bocca parla dall'abbondanza del cuore». Il Signore spiega ulteriormente agli Apostoli il significato della sua affermazione: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». La conclusione immediata e più evidente è che Gesù dichiarava mondi tutti gli alimenti, ma c'è qualcosa di più importante da dedurre da suo discorso: è la pratica applicazione del comandamento che ci sollecita a non dire o testimoniare il falso, a vivere in noi la verità di Dio per essere suoi testimoni veri e credibili nella carità. C'è una condanna a tutto ciò che inquina il nostro animo, che ci induce alla falsità e all'errore, che tende a trarre in inganno noi stessi, il nostro prossimo e a stravolgere ciò che Dio stesso ci ha fatto conoscere nella rivelazione e noi sperimentiamo nel vivere di ogni giorno. «Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno». Gli inquinamenti da parole sono più pericolosi e più nocivi di quelli atmosferici; sarebbe urgente per noi indire una campagna ecologica di purificazione del linguaggio. Noi cristiani che ci ispiriamo a Cristo, la Verità incarnata, dovremmo essere di fulgido esempio, pur sapendo che l'affermazione della verità e il vivere nella purezza del cuore comporta sempre un alto prezzo da pagare: Cristo e i suoi martiri hanno pagato con la vita, noi...?


Nell'Ordine benedettino:

Festa di santa Scolastica, sorella di san Benedetto

Letture proprie: Os 2,14-15.19-20; Ps.44; Lc 10,38-42

La parte migliore.
Il brano evangelico che la liturgia ci propone per la festa odierna si addice mirabilmente alla Santa che celebriamo. Maria siede ai piedi del Signore in devoto ascolto della sua parola, mentre la sorella Marta è tutta intenta alle faccende domestiche. Molto probabilmente sta preparando quanto occorre per dare la migliore accoglienza all'Illustre ospite e ai suoi apostoli. Si lamenta però con il Signore: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta». Santa Scolastica, sorella di San Benedetto, una volta all'anno riceveva visita dal suo fratello. Come ci narra San Gregorio Magno nei suoi famosi "Dialoghi", Scolastica ha una interiore percezione; sente che quell'incontro sarà l'ultimo della loro vita terrena. Implora quindi dal fratello che rimanga ancora con lei per intrattenersi in conversazione sulle cose di Dio. Benedetto però, ligio alla Regola che egli stesso aveva stilato per i suoi monaci, declina l'invito della sorella perché deve rientrare in monastero prima che faccia buio. La sorella non si da per vinta; s'immerge in una fervente preghiera e subito si scatena un violento temporale che non consente a Benedetto neanche di mettere il naso fuori la porta. Rimangono così in intimo colloquio per tutta la notte. Anche lei si è scelta la parte migliore! Parlare ed ascoltare i pensieri di Dio, la sua parola è delizia del cuore per i Santi, è luce alla loro esistenza e nulla ritengono più caro. Che lezione per noi facilmente distratti e bombardati da chiacchiere e rumori! Per conformarsi alla santissima volontà di Dio occorre conoscerla, amarla e metterla in pratica. Troppe Bibbie, anche di pregio, rimangono inutilizzate negli scaffali e nelle librerie, eppure quanto ci sarebbe utile cercare r vivere quelle verità eterne ed inconfutabili.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Tutto deve essere «compiuto nei tempi adatti e nelle misure opportune; ciò che è immoderato e inopportuno, è di breve durata, e le cose di breve durata sono più che altro nocive e non giovevoli».

Evagrio

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'UMILTÀ

La scala poi innalzata è la nostra vita su questa terra: mediante l'umiltà del cuore essa viene dal Signore elevata verso il cielo; e i montanti di questa scala diciamo che sono il nostro corpo e la nostra anima: tra questi lati la chiamata di Dio ha inserito diversi gradini di umiltà e di disciplina spirituale da salire.

Cap.7,8-9.