Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
13 - 19 Dicembre 2009
Tempo di Avvento III, Colore rosa
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Lunedì 14 dicembre 2009

Con quale autorità...

La gente umile, dal cuore semplice, si accorge immediatamente che il parlare di Cristo è diverso da quello degli scribi e dei farisei: «Rimanevano colpiti – dice l'evangelista - dal suo insegnamento, perché parlava con autorità e non come i loro scribi». Non era perciò necessario interrogare Cristo come fanno i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo, sarebbe stato sufficiente aprire mente e cuore per comprendere l'autenticità e la novità del suo messaggio. L'evangelista Marco ci riferisce ad ulteriore conferma che «il Signore operava insieme con loro (con gli apostoli) e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano». Tutta la vita di Cristo è una splendida ed inequivocabile conferma della divina autorità che egli esercita per illuminare i cuori e redimere l'uomo dal peccato. È una autorità umano divina, che menava dalla sua persona, dalle sue parole e dalle sue opere. Un saggio proverbio popolare afferma però che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ci si turano le orecchie quando in chi parla vediamo un avversario o una persona che apertamente svela i nostri cattivi comportamenti e ci mette in crisi. Si turano orecchie, cuore e mente a chi vede insidiata la propria egemonia o compromesso il proprio potere; anche a chi, pur ammettendo la verità, non ha il coraggio di conformare la propria vita agli insegnamenti che gli vengono proposti si turano i sensi dell'anima. Ciò accade anche ai nostri giorni: esistono ancora i contestatori di mestiere, esistono ancora i sordi cronici ed inguaribili, che hanno sempre una verità diversa da proporre purché sia contraria a quella che viene proclamata. Se ciò è grave nei confronti degli uomini diventa peccaminoso nei confronti di Cristo. Egli incarna la verità, è la Verità. È la luce del mondo che illumina ogni uomo. Non dovrebbe più accadere che gli uomini, noi, preferiamo le tenebre alla Luce. Potremmo far trascorrere invano un altro Natale!


Apoftegmi - Detti dei Padri

Un fratello disse al padre: "se cado in qualche misera colpa, il mio pensiero mi consuma e mi condanna, 'dicendomi perché sei caduto?'" Disse a lui l'anziano: "nel momento in cui l'uomo cade in una mancanza e dice: 'ho peccato!', subito trova quiete".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

L'ELEZIONE DELL'ABATE

Non sia agitato e apprensivo, non sia pignolo e ostinato, non sia geloso e troppo sospettoso, altrimenti non avrà mai pace. Negli stessi comandi sia previdente e ponderato, tanto se la cosa è di carattere spirituale quanto se è di carattere materiale; negli ordini che dà agisca con discernimento e moderazione, tenendo presente la discrezione del santo Giacobbe quando diceva: «Se faccio stancare troppo a camminare le mie pecore, mi moriranno tutte in un solo giorno» (Gen 33,13 Volg.).

Cap.64,16-18.