Gesù annunciando il suo insegnamento nella sua città suscita contraddizioni; alcuni si stupiscono della sua sapienza, altri la rifiutano. Il suo ministero in Galilea, con questo insegnamento di sabato nella sinagoga, subisce un fallimento totale. Non per nulla nella finale del racconto, Marco annota che Gesù "si meravigliava della loro incredulità". Ora qual'è il motivo di questa chiusura nei suoi riguardi? La si intuisce molto bene dalle reazioni riferite dall'evangelista. "Donde gli vengono queste cose? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo?". Come può insegnare tutto questo? Cosa presume di essere? E' nato da povera gente, niente formazione particolare da un grande rabbì, ha imparato un mestiere nella bottega artigianale di Giuseppe. Tutti l'hanno visto crescere. La conoscenza diretta del suo ambiente familiare impedisce loro di riconoscere in lui un inviato di Dio. Egli rimane sempre per loro soltanto "il falegname". A tutto questo fa eco la famosa dichiarazione di Natanaele: "Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?" Anche se gli stessi nazaretani a mostrano stupore per la sapienza che esce dalla sua bocca. La situazione poi precipita, quando Gesù notando questo forte rifiuto nei suoi confronti, solennemente afferma: "Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, fra i suoi". Gesù non fa nulla per accattivarsi la loro simpatia. E' troppo importante la scelta di Dio per farne una merce di scambio al fine di ottenere popolarità e consenso. Vale sempre l'agire del Signore: "Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti". Gesù si mette davanti ad ogni uomo con la sua debolezza e con la sua proposta di salvezza: tocca ad ognuno decidere se accoglierlo o rifiutarlo.
Semina la gioia nel giardino di tuo fratello e la vedrai fiorire nel tuo.
PROLOGO ALLA REGOLA DI SAN BENEDETTO E il Signore, cercando il suo operaio in mezzo alla folla del suo popolo cui rivolge questo grido, dice di nuovo: «C'è qualcuno che desidera la vita e vuole vedere giorni felici?» (Sal 33,13). Se tu, all'udirlo, rispondi: «Io», Dio prosegue: «Se vuoi possedere la vita vera ed eterna, preserva la lingua dal male, le labbra da parole bugiarde; sta lontano dal male e fa' il bene; cerca la pace e perseguila (Sal 33,14-15). E quando avrete fatto ciò, i miei occhi saranno su di voi e i miei orecchi attenti al vostro grido e, prima ancora che mi invochiate, io dirò: Eccomi! (Is 58,9)». C'è forse per noi qualcosa di più soave di questa voce del Signore che ci invita, fratelli carissimi? Ecco che nella sua bontà il Signore ci indica il sentiero della vita (Sal 15,11).