Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
21 - 27 Dicembre 2008
Tempo di Avvento IV, Colore viola
Lezionario: Ciclo B, Salterio: sett. 4

Commento alle Letture

Mercoledì 24 dicembre 2008

Una umanità nuova.

E' il giorno dell'Attesa, dovrebbe essere per tutti i credenti il giorno del silenzio orante... oggi dovrebbe tacere il chiasso del mondo: Dovremmo tutti insieme, spiritualmente, dirigerci verso la grotta di Betlemme, umili e devoti come i pastori, pronti ad accogliere Colui che nasce per noi, pronti a sentire nelle profondità dell'anima il significato gioioso del canto degli angeli, che annunciano la gloria di Dio e il dono della pace. E' il giorno della Madre, che come in una prima consacrazione sacramentale, ci dona Gesù nel suo corpo e nel suo sangue, già vittima designata per la nostra universale salvezza. E' bello sapere nella fede che in quella nascita è racchiuso un seme di vita nuova per noi, è fonte di gioia incontenibile, costatare che Gesù viene deposto nel freddo del nostro peccato perché sia da lui redento e cancellato. E' una vigilia che attendiamo da sempre quella di oggi, perché prelude ad una novità di vita, determinata dalla presenza santificante del Dio - con - noi.


O Emmanuele,
Dio-con-noi,
attesa dei popoli e loro liberatore:
vieni a salvarci
con la tua presenza.

Apoftegmi - Detti dei Padri

Disse il padre Silvano: "guai a quel uomo, la cui fama è maggiore della sua opera".


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

SE A UN FRATELLO VENGONO COMANDATE COSE IMPOSSIBILI

Se per caso a un fratello vengono comandate delle cose molto difficili o addirittura impossibili, egli accetti ugualmente l'ordine con tutta docilità e obbedienza. Se poi vede che il peso di quel carico impostogli è veramente al di sopra della sue forze, faccia presente al superiore i motivi della sua impossibilità, con pazienza e a tempo opportuno, senza arroganza o resistenza o opposizione. Ma se, anche dopo questa sua obiezione, il superiore rimane fermo nel comando, sappia il monaco che per lui è bene così e, per amore, confidando nell'aiuto di Dio, obbedisca.

Cap.68,1-5.