Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio. Luca, che ci ha rivelato tratti sconosciuti del volto della Madre di Cristo, ci lascia oggi intuire il mistero della sua beatitudine. Ancora una volta la beatitudine, secondo il vangelo, è identificata da Gesù non in un privilegio che separa, ma nella accoglienza del dono di Dio, dono unico eppure personale per ciascuno. E la beatitudine di Maria è proporzionata alla singolarità del dono e alla integralità della sua apertura alla Parola di Dio. Così esclusiva è stata la sua disponibilità alla Parola, che esigentissima la interpellava, che in lei il Verbo di Dio ha potuto prendere carne e farsi principio di beatitudine comunicata universalmente a tutti. L'esempio di Maria ci illumini e ci aiuti a mettere in pratica la parola di Dio e nell'ascoltarla.
Alcuni fratelli vollero vedere l'abba Antonio. Salirono su una barca, e li trovarono un anziano che anche lui voleva andare da Antonio, ma i fratelli non ne sapevano niente. Seduti sulla barca conversavano sui detti dei padri, sulle Scritture e sui loro lavori manuali. L'anziano invece stava in silenzio. Giunti al porto, si accorsero che anche l'anziano andava dall'abate. Arrivati da Antonio, questi disse: «Avete trovato un buon compagno di strada in questo anziano!». E al vecchio: «E tu ti sei trovato con dei buoni fratelli, Padre!». L'anziano rispose: d'accordo, ma la loro casa non ha porte: entra chi vuole nella stalla e slega l'asino!». Parlava così perché i fratelli dicevano tutto quello che passava loro per la testa.
IL LETTORE DI SETTIMANA Alla mensa dei fratelli mentre mangiano non deve mai mancare la lettura; ma non sia uno a caso che prenda un libro e si metta a leggere, bensì vi sia un lettore stabilito per tutta la settimana, che entra in servizio la domenica. Egli, iniziando il turno di lettura, dopo la Messa e la comunione, si raccomandi alla preghiera di tutti, perché Dio tenga lontano da lui lo spirito di superbia. Il lettore intoni nell'oratorio questo versetto, che venga poi ripetuto da tutti per tre volte: «Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode» (Sal 50,17); e, ricevuta la benedizione, entri nell'ufficio di lettore.