Pochi versetti alla conclusione dell'anno liturgico: ma quanto sono importanti! Gesù sta per lasciare la vita terrena, si conclude la sua missione pubblica. Dopo vi sarà la sua Passione, morte e Resurrezione. Possiamo, in un certo senso considerare questo brano evangelico come il testamento spirituale. Gesù, buon Pastore, riserva le ultime parole non a insegnamenti dottrinali ma ad esortazioni perché Egli è teneramente interessato alle sue pecorelle. Invita, quindi alla preghiera ed alla vigilanza. Vi è una esplicita esortazione ad una condotta morale ineccepibile: non è moralismo o la richiesta a rispettare freddi imperativi. In ciò leggiamo il suo reale desiderio perché la nostra vita, sempre rispettosa degli autentici valori cristiani per il rispetto dell'integrità della persona, sia realmente volta ad una vera conversione di cuore.
L'abba diceva: "Grande sicurezza contro il peccato è la lettura delle Sacre Scritture".
I MONACI PELLEGRINI Se un monaco pellegrino arriva da regioni lontane e chiede di abitare come ospite in monastero, se è soddisfatto delle usanze che trova nel posto senza turbare la comunità con le sue pretese, ma si accontenta con semplicità di quello che trova, sia accolto per quanto tempo desidera. Che se poi ragionevolmente e con umile carità fa qualche osservazione o dà qualche suggerimento, l'abate rifletta prudentemente se il Signore non lo abbia mandato proprio per questo.