"Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e buono..." (Es 34, 6ss). Le affermazioni che leggiamo ci riempiono il cuore di gioia e sono un inno alla speranza. Se quando ci si allontana da Dio il timore cresce, tuttavia insieme ad esso dovrebbe aumentare la fiducia di non essere mai abbandonati e/o lasciati a noi stessi. Il Signore conosce fin troppo bene il limite a cui è sottoposta la condizione umana, e si china sulla sua creatura per risanarla e infonderle coraggio. Dopo la scena tremenda di ieri, ce ne viene proposta un'altra armoniosa e quasi surreale. Dio parla con chiunque voglia consultarlo (v. 7) e si rivolge a Mosè faccia a faccia (v. 11). Eppure questo è un episodio tutto costruito sulla richiesta di perdono, evidentemente, per Dio, la domanda di cancellare la colpa è già indice di cambiamento di vita. Il Dio misericordioso lo si ritrova nel Vangelo, in cui non è interpellata solo la comunità cristiana, ma tutto il mondo. Il Regno di Dio è infatti una realtà che concerne tutti gli uomini, al di là del credo religioso e al di là di qualsivoglia differenziazione. Il grano e la zizzania crescono dovunque, l'importante, anche qui, è saper attendere il tempo di Dio, in cui tutto il male e tutto il bene saranno svelati nella loro pienezza.
Dio è raro: deve essere cercato a lungo affinché raramente ci sia data la grazia di incontrarlo.
QUALI SONO GLI STRUMENTI DELLE BUONE OPERE Custodire pura la propria lingua da ogni discorso cattivo e sconveniente. Non amare di parlare molto. Non proferire parole leggere o che provocano il riso. Non amare il riso troppo frequente e smodato. Ascoltare volentieri le sante lettura. Dedicarsi con frequenza all'orazione. Confessare ogni giorno a Dio nella preghiera le proprie colpe passate con lacrime e gemiti. Delle stesse colpe fare penitenza ed emendarsi per l'avvenire.