Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
20 - 26 Maggio 2007
Tempo di Pasqua VII, Colore bianco
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 3

Commento alle Letture

Lunedì 21 maggio 2007

La garanzia della vittoria finale.

"Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo". Iniziamo da oggi una settimana che dovrebbe essere per ogni cristiano, per tutti noi, di intensa preparazione alla discesa dello Spirito Santo e ciò nella ferma convinzione che domenica prossima non celebreremo un semplice ricordo di un evento passato e straordinario, ma il ripetersi di una nuova pentecoste, che, se ci troverà pronti ed accoglienti, ci consentirà di ricevere ancora in pienezza quel dono. Sulla scia della promessa del Consolatore, Gesù interviene ancora una volta a rincuorare i suoi discepoli e tutti noi ripetendoci: "Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo". Quante volte il dilagare e la spettacolarizzazione del male ci vorrebbero convincere di essere sopraffatti e perdenti! Quante volte il male che si annida nei nostri cuori, vorrebbe fare della nostra vita una tomba! Quanti si ritengono sconfitti e sopraffatti dagli eventi avversi e arrivano a proclamare l'assenza o l'impotenza o l'inerzia di Dio. Sono invece pochi gli onesti che riconoscono che la causa vera del male dell'uomo risiede nell'isolamento dell'uomo dal suo Dio e dalla volontaria rinuncia ai suoi doni. Gesù ci aveva ammonito: "Senza di me non potete fare nulla", eppure quanti scelgono volontariamente di restare solitari e di essere autogestori della propria esistenza. Noi, fedeli e credenti, dovremmo assolvere il compito di dimostrare a tutti con la vita, l'efficacia dello Spirito Santo. La chiesa ha scritto in passato con i suoi santi e i suoi martiri, pagine gloriose, ai nostri giorni dovremmo continuare quelle testimonianze senza mai dimenticare che ciò ci sarà possibile soltanto con la forza e i doni dello Spirito.


Apoftegmi - Detti dei Padri

L'Abba Pastor disse: Proprio come il fumo fa uscire le api dall'alveare in modo che il miele venga loro sottratto, così una vita comoda priva l'anima dell'uomo del timor di Dio e cancella tutte le sue opere buone.


Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

GLI ARTIGIANI DEL MONASTERO

Se nel monastero vi sono degli artigiani, esercitino la loro arte in tutta umiltà e solo con il consenso dell'abate. Se però qualcuno di loro si insuperbisce per la perizia acquisita nella sua arte e perché pensa di recare una qualche utilità al monastero, costui sia sospeso da quell'attività e non torni ad esercitarla se prima non si sarà umiliato e l'abate non glielo avrà concesso di nuovo

Cap.57,1-3.