La fede è luce, è la luce di Cristo. Raccogli come in un grido le ultime affermazioni del Cristo Gesù verso coloro che non l'hanno ricevuto. In questo "grido" si compendia l'annunzio tragico del destino di coloro che amano più le tenebre che la luce. La Pasqua, finché la storia si svolge e la luce dell'ultimo giorno non è spuntata, è circondata ancora da queste tenebre tragiche. Dobbiamo, noi cristiani che viviamo in piena Pasqua, "gridare" come il Cristo verso le tenebre per penetrarle. Il nostro grido è la luce sul candelabro di una vita di fede coerente. Gerusalemme è la prima chiesa, l'erede diretta del Signore, ove è in gran conto l'ortodossia e la disciplina. Per il resto è una chiesa povera e perseguitata. Antiochia, invece, è una chiesa ricca, fiorente, che manda aiuti a Gerusalemme, e invia missionari come appunto Paolo e Barnaba. La missione allora iniziata non finirà se non alla fine del mondo. La chiesa è sempre in viaggio missionario: predicante il vangelo.
L'Abba Antonio disse: Come i pesci, se restano per lungo tempo a secco, muoiono, così anche i monaci, se restano a lungo fuori della cella o si trattengono con la gente profana, vengono distolti dalla meditazione che si sono prefissi.
IL LAVORO MANUALE QUOTIDIANO Dal 1° ottobre fino all'inizio della Quaresima si dedichino alla lectio sino a tutta l'ora seconda; all'ora seconda si celebri Terza e poi sino a nona tutti si occupino nei lavori loro assegnati. Al primo segnale dell'ora Nona ognuno lasci il suo lavoro e si tenga pronto per il secondo segnale. Dopo il pasto poi si dedichino alla lectio o allo studio dei salmi.