Liturgia della Settimana

preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire, Bassano Romano (VT)  
04 - 10 Marzo 2007
Tempo di Quaresima II, Colore viola
Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 2

Commento alle Letture

Lunedì 05 marzo 2007

Siate misericordiosi, com'è misericordioso il Padre

Il profeta Daniele si rivolge con fiducia a Dio, manifestandogli la consapevolezza delle infedeltà collettive all'alleanza. "Non abbiamo ascoltato la voce del Signore Dio nostro, né seguito quelle leggi che egli ci aveva date per mezzo dei suoi servi, dei profeti". Il riconoscimento del peccato comunitario non si chiude nella disperazione, ma si apre alla fiducia, perché "al Signore Dio nostro la misericordia e il perdono". Questa à una delle tante definizioni di Dio: ristabilire la linearità dell'amicizia soprannaturale, e quindi la dignità di ogni uomo in stato di ricerca di Dio. L'invito alla misericordia e al perdono reciproco è espresso dall'evangelista Luca, in conclusione della proclamazione delle Beatitudini. Sembra essere una risposta alla preghiera di Daniele: "per riparare ciò di cui riconoscete di essere colpevoli, perdonate, e saprete che perdono anch'io". La Quaresima sarebbe un'occasione propizia per sradicare i rancori, le rotture, le antipatie, per rinsaldarci nel perdono, perché Dio si definisce perdono e accoglienza. Ciò corrisponde ad una domanda del Padre Nostro. Lo Spirito di Dio ci aiuta; l'urgenza di essere perdonati anche noi ci stimola ad accettare la Beatitudine dei misericordiosi, perché si tratta sempre di imitare Dio Padre. "Perdonaci, Signore, nella tua misericordia".


Apoftegmi - Detti dei Padri

La preghiera non è una conquista

«Se vuoi pregare hai bisogno di Dio, 'che dona la preghiera a chi prega". Invocalo dunque dicendo: "Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno", cioè lo Spirito Santo e il tuo Figlio unigenito. Questo, infatti, il suo insegnamento, quando ha detto di "adorare il Padre in spirito e verità"».

Evagrio

Dalla Regola del nostro Santo Padre Benedetto

COME CELEBRARE LE LODI MATTUTINE NEI GIORNI FERIALI

Ma la celebrazione delle Lodi e dei Vespri non deve assolutamente passare mai senza che alla fine il superiore reciti per intero l'Orazione del Signore a voce alta in modo da essere udito da tutti, a motivo delle spine degli scandali che sogliono spuntare; affinché i fratelli, sentendosi impegnati dalle parole della stessa Orazione: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo», cerchino di emendarsi da questo vizio. Alle altre Ore invece si dica a voce alta solo l'ultima parte, in modo che tutti rispondano: «Ma liberaci dal male».

Cap.13,12-14.